Differenza tra spumante brut e extra dry

PROSECCO DOC SPUMANTE. BRUT, EXTRA DRY, DRY: QUAL È LA DIFFERENZA?

E' un recente tweet che evidenzia la necessità di spiegare dei dettagli tecnici, prettamente enologici, sul Prosecco Doc per saperne identificare la tipologia e quindi lo stile.
E’ però altrettanto utile e necessario in primis evidenziare l’esclusività del Prosecco, a partire dalle uve glera. Inoltre le viti per la produzione del Prosecco possono essere coltivate solo nelle aree del Nord Est d’Italia nello specifico nelle regioni Veneto (parte) e Friuli Venezia Giulia.
Le aree geografiche sono così identificate:  Prosecco Doc, Prosecco Doc Treviso, Conegliano Valdobbiadene - Prosecco Docg and Asolo-Prosecco Docg.
A garanzia dell’autenticità di Prosecco Doc e Docg l’apposizione sulla bottiglia del contrassegno di Stato.

Focalizziamoci però sul Prosecco DOC e DOC Treviso.
Il Prosecco Doc a seconda del perlage può essere prodotto in versione spumante, frizzante o tranquillo.
È la versione spumante la più diffusa e famosa a livello mondiale.
Il metodo di produzione è la fermentazione in autoclave per un minimo di 30 giorni. Il metodo prende il nome di Martinotti (anche detto Charmat).

Il Prosecco DOC Spumante può essere Brut, Extra dry, Dry or Demi-Sec in base al contenuto zuccherino.
Quindi dal più secco – brut -  al più dolce – demisec- che, nel dettaglio, dal punto di vista enologico significa:
Brut quando il contenuto zuccherino è inferiore a 12 g/litro.
Extra dry quando il contenuto zuccherino è tra 12 e 17 g/litro.
Dry quando il contenuto zuccherino è tra 17 e 32 g/litro.
Demi-sec quando il contenuto zuccherino è tra 32 and 50 g/litre.

Moletto Prosecco Doc Treviso è un Extra Dry. La parola Extra Dry può trarre in inganno; il consumatore può, alla lettera, identificarlo come un “extra secco”, ma non è così.
Extra Dry, che è la versione più classica, non è versione secca: il termine significa più dolce di un brut e meno dolce di un dry.
E a questo punto non ci resta che brindare! Cheers. Enjoy Moletto Prosecco!

Può capitare di acquistare un prosecco per accompagnare un’occasione speciale. Ci si lascia attrarre dall’origine prestigiosa, dalla denominazione DOCG ma poi si rimane paralizzati di fronte al particolare che puntualmente confonde. Cosa significano i termini brut ed extra dry? Ecco come non rimanere delusi al primo sorso.

Miti da sfatare, alcune fonti di confusione tra Brut e Extra Dry

Prima di fare il punto in merito alla differenza tra Brut e Extra Dry, è bene approfondire su alcune inesattezze. Può capitare che qualcuno vanti le qualità del “metodo Brut”, non esiste nulla di più errato. Questo stile di vinificazione non esiste. La spumantizzazione segue il metodo Charmat (precedentemente conosciuto anche come metodo Martinotti). Un altro errore è lasciarsi confondere: se si parla di Extra Dry, si intende un vino dal contenuto zuccherino maggiore rispetto al Brut, quindi più amabile e dolce.

Brut e extra dry, quando preferirli?

La differenza tra Prosecco Brut ed Extra Dry riguarda il contenuto di zucchero. È bene non cadere nel classico tranello tra Dry ed Extra Dry, dove ci si può confonde nell'ordine. Va considerato anche un'ulteriore tipologia, sempre più apprezzata da intenditori e palati esigenti: la tipologia Extra Brut. Nella scala del gradiente di zucchero residuo, a partire dal meno zuccherino si segue l’ordine:

  • Extra Brut;
  • Brut;
  • Extra Dry;
  • Dry.

Il primo presenta fino a 5 grammi di zucchero per litro, nel secondo caso il valore zuccherino è inferiore ai 12 grammi per litro. Mentre per la tipologia Dry la gradazione più comume è di 12-14 grammi/litro.
Il Brut vanta un sapore pieno e note leggermente fruttate, lo si apprezza con:

  • antipasti;
  • primi piatti;
  • carni bianche o pesce;
  • formaggi non secchi.

La dicitura Extra Dry descrive un sapore più morbido in virtù del maggior contenuto zuccherino. L’accostamento è quindi più affine all'abbinamento di dolci e dessert, ma anche in molti casi per un brindisi in aperitivo.

Conoscere le diciture delle etichette per scegliere lo spumante giusto

Visto che dry in inglese significa ‘secco’ e extra dry ‘molto secco’, uno spumante Extra Dry di conseguenza dovrebbe essere molto secco. Giusto? Purtroppo no. La dicitura è ingannevole, perché uno spumante Extra Dry non è molto secco, ma piuttosto morbido. E lo spumante Brut allora dove si colloca? Facciamo chiarezza.

Extra Dry, Brut, Extra Brut….

Contrariamente a quanto ci verrebbe da pensare, uno spumante Extra Dry è più dolce di un Brut e molto più dolce di uno spumante Extra Brut. Il grado di dolcezza di uno spumante dipende dal residuo zuccherino che troviamo in una bottiglia. Esiste una classificazione ufficiale della Comunità Europea (Regolamento CE 607/2009 all. XIV, p.52) a cui i produttori di spumante all’interno dell’UE devono attenersi. Il residuo zuccherino è del tutto indipendente dal livello di qualità dello spumante.

La classificazione degli spumanti in base al residuo zuccherino

Nella seguente tabella troviamo tutte le denominazioni degli spumanti con una breve descrizione e il residuo zuccherino in grammi per litro.

Qual è lo spumante migliore?

Non si può dire perché è buono tutto ciò che piace e perché, come già dicevano i Romani, de gustibus non est disputandum. Il mercato negli ultimi anni ha comunque potuto osservare che i consumatori prediligono sempre di più gli spumanti tendenzialmente secchi – i Brut, Extra Brut e Pas Dosé.

Questo articolo potete leggerlo anche in tedesco.

Vuoi conoscere la differenza tra Franciacorta, Prosecco e Champagne? O tra Millesimato, Cuvée e Cru?

Cosa cambia tra Brut e Dry?

La differenza traDry“, “Extra DryeBrutè nella quantità di zucchero naturale che permane successivamente alla fermentazione, il cosiddetto “residuo zuccherino”.

Che significa spumante Extra Dry?

Cosa vuol dire Dry? Il termine rappresenta un prosecco o spumante che regala una sensazione di dolcezza al palato, con un residuo zuccherino che va dai 17 ai 32 grammi per litro, il vino più dolce.

Che differenza c'è tra prosecco e spumante Brut?

Lo spumante, trattandosi di una categoria di vini, può essere prodotto in qualsiasi zona e con qualsiasi vitigno. Il prosecco, invece, che è una DOC o DOCG, può essere prodotto solo in alcune zone del Veneto e del Friuli Venezia Giulia e dai vitigni Glera, Verdiso, Pinot bianco, grigio o nero e solo con metodo Charmat.

Quando si beve il prosecco Extra Dry?

Il Prosecco EXTRA DRY riscuote più successo come aperitivo perché il suo boccato è più morbido. Se volessimo accompagnarlo a qualche pietanza a tavola sarebbero formaggi freschi o carni bianche. Ottimo anche in abbinamento a crostacei.

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