Differenza tra sala parto e sala travaglio

Attività nelle sale parto e del reparto di ostetricia

Il travaglio ed il parto sono fenomeni fisiologici che devono essere lasciati evolvere spontaneamente. Compito del medico e dell’ostetrica è quello di sorvegliare l’evoluzione del travaglio, pronti ad intervenire qualora si presenti qualche rischio per la mamma o per il bambino.

L’Ostetricia nell’Ospedale di Santorso è stata pensata con l’intento di far sentire le mamme un po’ come a casa loro in un momento così delicato della loro vita, senza tuttavia rinunciare alla sicurezza.

E’ divisa in due sezioni, entrambe al secondo piano, una che accoglie gli ambulatori di Pronto Soccorso Ostetrico e le sale parto, l’altra riservata alla degenza dopo il parto.

Quando le contrazioni divengono intense, frequenti e regolari, la gestante è ricoverata in una delle stanze di travaglio. Qui la mamma e il papà del bambino avranno a disposizione una stanza tutta per loro.

Quando l’ostetrica capisce che manca poco al parto non trasferirà la donna in sala parto come avveniva nel passato, ma semplicemente trasformerà il letto in lettino da parto. A Santorso abbiamo ben otto sale travaglio-parto, tutte dotate del necessario per assistere al parto vaginale e prestare le prime cure al neonato. Una sala travaglio-parto è dotata di vasca per il travaglio in acqua, una di “letto da parto rotondo” per favorire posizioni alternative,  garantendo una corretta assistenza.

In ogni stanza vi è una doccia e viene garantita la possibilità di travagliare in varie posizioni.

Durante il travaglio infatti la gestante può assumere la posizione che ritiene più confortevole, salvo diversa indicazione dell’ostetrica o del medico, per necessità assistenziali.

Pur nel rispetto del dolore come evento naturale legato alle contrazioni, offriamo la possibilità di parto-analgesia in qualsiasi momento si rendesse necessaria.

Subito dopo il parto, il piccolo è dato alla madre, perché il contatto con la sua pelle inizi subito. Mamma, papà e bambino rimangono nella stessa stanza per un paio d’ore: la neomamma offre il  seno al piccolo,  lo tiene al caldo ed entrambi sono periodicamente controllati dall’ostetrica.

Si favorisce il contatto pelle a pelle della mamma con il bambino e l’attaccamento precoce al seno, per favorire montata lattea, imprinting ed evitare emorragie.

Trascorse le due ore mamma e bambino vengono trasferiti nel reparto di ostetricia e grazie al rooming-in, il neonato può rimanere sempre con la sua mamma, secondo le loro esigenze. In reparto le stanze sono da due letti ed è previsto uno spazio confortevole anche per i papà.

Tutte le stanze di degenza sono dotate di ampio bagno con doccia, di fasciatoio e di lavello: saranno le mamme a cambiare i loro bambini ricevendo istruzioni e consigli dalle puericultrici.

La ripresa nel post-parto è in genere molto rapida. Le mamme sono invitate ad alzarsi abbastanza precocemente e iniziano presto a nutrirsi, anche dopo i parti cesarei, per favorire anche la montata lattea. La degenza in ospedale dura solo due-tre giorni per i parti naturali e tre-quattro per i cesarei non complicati.

E’ favorito il più possibile l’insorgenza spontanea del travaglio e il parto vaginale spontaneo. Interveniamo inducendo il travaglio soltanto in caso di patologia (diabete, gestosi, ritardo di crescita del feto, diminuzione del liquido amniotico) oppure in caso di gravidanza protratta (alla quarantunesima settimana e cinque giorni). Per l’induzione generalmente non si usa la flebo di ossitocina, ma più comodi gel che vanno applicati in vagina.

L’episiotomia, cioè l’incisione praticata sul perineo durante il parto, è eseguita raramente e solo nei casi indispensabili per favorire l’uscita della testa e delle spalle del bambino. Per le suture sono utilizzati fili riassorbibili che non necessitano di rimozione.

Vicino alle sale parto si trovano due sale operatorie per i parti cesarei. L’equipe per il parto cesareo (ginecologi, anestesista, pediatra, ostetrica, infermiere) è sempre pronta per far fronte a qualsiasi emergenza, ventiquattro ore su ventiquattro.

Il parto cesareo, pur utile in certi casi di patologia per evitare problemi alla mamma e al bambino, è sempre un intervento chirurgico e, come tale, gravato da possibili anche se rare complicanze. Va pertanto riservato solamente ai casi di effettiva necessità.


Grazie alla presenza costante di tutta l’equipe addestrata all’emergenza, possiamo in tutta sicurezza offrire alle gestanti che lo desiderino, la possibilità di partorire per via vaginale dopo un precedente parto cesareo, provare con manovre di rivolgimento esterno a trasformare la presentazione podalica in cefalica e di far nascere per via vaginale i gemelli.

Perché partorire a Santorso?

  • pur favorendo la naturalità dell’evento si è addestrati a far fronte alle urgenze garantendo la massima sicurezza;
  • perché la neonatologia è di ottimo livello e in grado di gestire i neonati anche se molto prematuri;
  • perché è favorito il rooming-im e l’allattamento al seno;
  • perché si può donare il sangue del cordone ombelicale permettendo ad ogni mamma e al suo bambino di compiere un gesto di generosità;
  • perché c’è la possibilità di aiutare a gestire il dolore  con la parto-analgesia in qualsiasi momento si rendesse necessario;
  • perché c’è la possibilità del travaglio in acqua; 
  • perché anche se il precedente parto è stato un cesareo si può provare a partorire per via vaginale in tutta sicurezza;
  • perché se la gravidanza è gemellare si può  partorire per via vaginale senza rischi per la sicurezza dei gemellini;
  • perché anche se il feto è in presentazione podalica si può tentare di fargli cambiare idea;
  • perché siamo amici dei bambini e delle loro mamme.

Quanto tempo si passa in sala parto?

Dal momento in cui avvengono le prime contrazioni alla nascita del bambino possono trascorrere dalle 12 alle 24 ore (ma in sala travaglio in media si rimane dalle 6 alle 12 ore).

Come funziona la sala parto?

Nella sala parto, il perineo viene lavato e coperto con telini sterili e il parto viene espletato. Dopo la nascita, la donna può rimanere in sala parto o essere trasferita nell'unità del post-partum. La gestione delle complicanze durante il parto richiede misure supplementari (come l' induzione del travaglio.

Come si chiama il parto normale?

Il parto naturale è, quindi, un parto vaginale, fisiologico e spontaneo, che una donna sceglie consapevolmente di sperimentare, durante il quale può accedere anche a metodi naturali per stimolare le contrazioni e controllare il dolore, che non condizionano il travaglio e sono privi di rischi.

Quali sono i tipi di parto?

Come avviene il parto Il parto avviene intorno alla 40esima settimana di gravidanza secondo diverse modalità che includono: Parto spontaneo, naturale e vaginale. Parto cesareo. Parto vaginale dopo un cesareo (VBAC)

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