Come vedere il valore di un buono fruttifero postale

Come calcolare il rendimento dei buoni fruttiferi postali serie Q

  • Come calcolare il rendimento dei buoni fruttiferi postali serie Q
  • Hai un buono fruttifero postale della serie Q, emesso tra il 1/7/86 ed il 31/10/1995?
  • Attenzione! di solito i buoni postali della serie Q non creano problemi di rendimento
  • Le sentenze del 2022 della Cassazione sui buoni P/Q 
  • Le decisioni ABF sui buoni P/Q del 2022 successive alle sentenze della Cassazione
  • Non tutti i buoni serie Q meritano il risarcimento da parte di Poste del maggiore importo dovuto
  • I buoni serie Q dove il cliente non ha nulla da recriminare
  • Se il tuo buono appare così, è un BFP serie PQ e hai diritto al pagamento dei rendimenti previsti dal buono per il periodo tra il 20 esimo ed il 30 esimo anno.
  •  Se invece il tuo buono appare così – ma è emesso dopo il 1/7/1986 – è un BPF serie P e hai diritto al pagamento dell’intero importo previsto dalla tabella originaria per tutti i 30 anni.
  • Ancora, se il tuo buono appare così è un BFP serie P e hai diritto al rendimento per tutti i trent’anni, dal momento che il timbro non ha modificato i rendimenti (il timbro dice “i tassi sono suscettibili di variazioni successive...”) del buono emesso dopo il 1/7/1986 (data di entrata in vigore del DM 13/6/1986) 
  • Qualora tu sia in possesso di buoni fruttiferi postali della SERIE Q e Poste non ti voglia rimborsare l’intero importo indicato sul retro del buono:

Se vuoi sapere il rendimento dei tuoi BFP o buoni fruttiferi postali, allora sei sulla pagina sbagliata.

Per conoscere il calcolo del rendimento dei buoni fruttiferi postali ti puoi rivolgere:

  1. al tuo ufficio postale di riferimento;
  2. al sito web della CDP Cassa Depositi e Prestiti, inserendo i dati del tuo buono nel calcolatore.

Qualora invece dal testo dei BFP emergano informazioni contraddittorie e non ti “trovi” con gli importi che Poste ha pagato, allora potresti avere bisogno di un avvocato che si occupi di buoni fruttiferi postali.

Lo Studio non può rilasciare informazioni telefoniche in materia di buoni postali, se non dopo aver visionato la copia fronte e retro dei tuoi buoni postali.

Hai un buono fruttifero postale della serie Q, emesso tra il 1/7/86 ed il 31/10/1995?

Se anche tu hai un buono della serie Q sarai rimasto sorpreso nello scoprire che questi buoni danno un rendimento minore di quello atteso.

Avrai verificato che Poste tratta come buoni della serie Q anche buoni che contengono altre informazioni stampigliate, come timbri della serie AF, della serie A1 o tante altre.

Attenzione! di solito i buoni postali della serie Q non creano problemi di rendimento

Ed infatti i buoni fruttiferi della serie Q che creano problemi, sono solo quelli che contengono informazioni contraddittorie, come ad esempio:

  1. i buoni della serie P/Q emessi su moduli della serie Q;
  2. i BFP della serie P/O emessi su moduli della serie Q;
  3. i buoni a termine della serie AD con timbri della serie Q.

Altre volte un timbro della serie Q invece è la tua salvezza, in quanto seppure erroneamente apposto sul buono, diventa il motivo per cui la prescrizione non si deve applicare.

I tuoi buoni infatti potrebbero essere stati emessi sulla base del decreto ministeriale del 13/6/86, e tuttavia, Poste ha continuato ad emettere dei buoni che – per come compilati – hanno generato confusione nei possessori, in particolare con riferimento al rendimento tra il 21 esimo ed il 30 esimo anno.

Per via di questa situazione, Poste è stata a volte condannata dall’ABF – Arbitro Bancario Finanziario della Banca d’Italia, a risarcire ai consumatori il maggiore rendimento dei buoni fruttiferi, talvolta per tutto il trentennio, talvolta per il periodo compreso tra il 20esimo ed il 30esimo anno.

Le sentenze del 2022 della Cassazione sui buoni P/Q 

La corte di Cassazione si è pronunciata in data 10/2/2022 sui buoni della Serie PQ, con la sentenza 4384/2022 e con altre tre sentenze identiche. 

La Corte di Cassazione nel caso in questione ha affermato che Poste ha ragione ed il consumatore ha torto, in quanto nessun affidamento andava riposto sulla tabella a tergo dei buoni, in quanto dalla semplice pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle condizioni di emissione era dato comprendere i tassi da applicare ai buoni.

La sentenza della Cassazione è un pessimo segnale sul percorso dei titolari di buoni della serie PQ, ma lo studio continuerà a monitorare gli sviluppi in materia.

Le decisioni ABF sui buoni P/Q del 2022 successive alle sentenze della Cassazione

Abbiamo visto come la Cassazione con 4 sentenze del 2022 abbia dato ragione a Poste, affermando come non ci sia diritto ai maggiori rendimenti previsti per gli ultimi 10 anni.

L’Arbitro Bancario Finanziario tuttavia non cambia opinione, e con le prime decisioni emesse in materia di buoni PQ nel 2022 conferma il suo orientamento di favore al consumatore.

L’ABF afferma difatti che le sentenze della Cassazione non appaiono adeguatamente motivate, e conferma che la normativa in materia appare violata dalle modalità concrete con cui i timbri di rettifica dei tassi sono stati aggiunti.

Anche la Corte d’Appello di Firenze ha ritenuto di discostarsi dall’orientamento della Cassazione del 2022.

Non tutti i buoni serie Q meritano il risarcimento da parte di Poste del maggiore importo dovuto

A seguire un buono postale serie Q per il quale Poste dovrebbe pagare una differenza, che dai nostri calcoli ammonta a circa € 700 in più per ogni 1 milione di Lire di valore del buono.

Attenzione perché i buoni come quelli appena descritti sono stati oggetto di una decisione dell’ABF del 2020, che ha escluso il diritto dei clienti ai maggiori interessi in conseguenza di una ritenuta “lecita” applicazione della capitalizzazione degli interessi di anno in anno al netto della ritenuta fiscale.

La decisione continua a non apparire condivisibile a chi scrive, soprattutto per quanto riguarda il rendimento degli ultimi 10 anni, promessi da Poste in misura fissa con un importo bimestrale indipendente dall’ammontare degli interessi maturati sul primo ventennio.

Il contenzioso su questi buoni continua senza che vi sia ancora una soluzione chiara.

I buoni serie Q dove il cliente non ha nulla da recriminare

Se invece il tuo buono appare come segue Poste si è comportata correttamente per quanto riguarda i rendimenti.

Se il tuo buono appare così, è un BFP serie PQ e hai diritto al pagamento dei rendimenti previsti dal buono per il periodo tra il 20 esimo ed il 30 esimo anno.

 Se invece il tuo buono appare così – ma è emesso dopo il 1/7/1986 – è un BPF serie P e hai diritto al pagamento dell’intero importo previsto dalla tabella originaria per tutti i 30 anni.

Ancora, se il tuo buono appare così è un BFP serie P e hai diritto al rendimento per tutti i trent’anni, dal momento che il timbro non ha modificato i rendimenti (il timbro dice “i tassi sono suscettibili di variazioni successive...”) del buono emesso dopo il 1/7/1986 (data di entrata in vigore del DM 13/6/1986) 

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Qualora tu sia in possesso di buoni fruttiferi postali della SERIE Q e Poste non ti voglia rimborsare l’intero importo indicato sul retro del buono:

  1. guarda le foto sopra e cerca di capire in quale situazione rientri;
  2. oppure contattaci per una consulenza senza impegno inviandoci la copia fronte e retro del buono, tramite email o whatsapp. 

Lo Studio non può rilasciare informazioni telefoniche in materia di buoni postali, se non dopo aver visionato la copia fronte e retro dei  buoni postali.

Nel caso in cui tu sia titolare di buoni di altre serie, vedi qui. Se hai dei buoni fruttiferi prescritti, vedi qui.

Se vuoi leggere la nostra guida completa al mondo dei buoni postali, leggi qui.

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Possiamo aiutarti.

Se cerchi uno studio legale esperto e affidabile che si occupi del tuo caso, contattaci per una prima consulenza senza impegno. Per agevolare le pratiche cerca di inviare tutta la documentazione necessaria.

Come faccio a vedere i miei buoni fruttiferi?

Accedi alla tua area personale di poste.it, nella sezione del Portafoglio Buoni, e inserisci i dati relativi al tuo Buono cartaceo. Potrai controllare in ogni momento da pc o smartphone il valore attuale del tuo Buono cartaceo.

Come calcolare il valore attuale di un buono fruttifero postale?

È possibile calcolare il valore del proprio buono fruttifero postale anche sul sito della Cdp. In primis si deve inserire la tipologia e poi la data di sottoscrizione e cliccare su conferma. Va poi inserito l'importo e la data di liquidazione. Anche in questo caso alla fine si dovrà premere sul tasto “calcola”.

Quale è il valore nominale dei buoni fruttiferi?

Dopo aver cliccato su “conferma” bisognerà scegliere il valore nominale del buono, ossia l'importo sottoscritto, e la data di calcolo. L'opzione lordista implica che gli interessi siano determinati al lordo dell'aliquota fiscale del 12,50%.

Quanto vale un buono fruttifero di un milione dopo 30 anni?

Dunque, il Buono fruttifero postale da 1 milione di lire della serie Q ed emesso a inizio 1991 dopo 30 anni vale 5.546,11 euro. Sottraendo il capitale da 516,46 euro investito, ha fruttato 5.029,65 euro. Sarebbe come dire che il rendimento medio annuo netto sia stato del 7,87%.

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