A che anno si va in pensione

Sono stati resi noti i requisiti di accesso alla pensione valevoli fino al 2025, adeguati all’incremento della speranza di vita.

In particolare, si può andare in pensione dal 1° gennaio 2023 alle stesse condizioni del 2021, sia per il trattamento di vecchiaia che per quello anticipato, e i requisiti rimangono gli stessi sino alla fine del 2024.

Andiamo a vedere, quindi, quali sono i requisiti di accesso alla pensione in vigore e quali sono le regole alla base dell’adeguamento all’aspettativa di vita.

Ogni due anni il Ministero dell’Economia, di concerto con quello del Lavoro, emana un Decreto che fissa i requisiti di accesso al pensionamento prendendo in considerazione gli incrementi della speranza di vita registrati dall’Istat. La logica sta nel fatto che più si allunga la vita dei contribuenti, maggiore sarà il periodo coperto e la pressione sulle casse dello Stato. Ecco, quindi, che l’ingresso alla pensione viene posticipato in proporzione a questo allungamento.

Quest’anno, si legge nel Decreto direttoriale del 27 ottobre 2021 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 268 del 10 novembre 2021, l’Istat non ha registrato nessun aumento della speranza di vita. L’età pensionabile e l’anzianità contributiva, quindi, non vengono ulteriormente incrementati e resteranno gli stessi a partire dal 1° gennaio 2023 e per tutto l’anno successivo. Tutti i requisiti per la pensione di vecchiaia, anticipata e di anzianità con il sistema delle quote, così inquadrati, vengono riepilogati dall’INPS nella Circolare del 18 febbraio 2022 n. 28.

LA PENSIONE DI VECCHIAIA, COS’È

La pensione di vecchiaia è la principale forma di previdenza pubblica e consiste in una prestazione economica costituita dal versamento mensile di una somma di denaro da parte dell’INPS in favore di un lavoratore che abbia raggiunto una determinata età e che abbia versato un certo numero di contributi.

1) REQUISITI ORDINARI

Il requisito per la pensione di vecchiaia, valevole per il biennio 2023/2024 per gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, alle forme sostitutive ed esclusive della medesima e alla Gestione separata è fissato, dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2024, a 67 anni (a prescindere dai contributi versati). L’adeguamento partirà quindi dal 1° gennaio 2025, sempre che l’Istat registri un allungamento dell’aspettativa di vita.

2) REQUISITI PER I LAVORI GRAVOSI

Per i soggetti, poi, che abbiano svolto una o più delle attività considerate gravose o che siano stati addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti, e che siano in possesso di un’anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni, il requisito anagrafico per l’accesso alla pensione di vecchiaia è di 66 anni e 7 mesi.

3) REQUISITI PER I NEOPENSIONATI

I lavoratori che abbiano iniziato a pagare i contributi successivamente al 1° gennaio 1996 (soggetti al sistema di calcolo cosiddetto “contributivo”) possono comunque andare in pensione a 67 anni purché vengano rispettate le seguenti condizioni:

  • abbiano versato 20 anni di contributi;
  • l’importo della pensione sia superiore a 1,5 volte l’assegno sociale (pari a 468,10 euro nel 2022).

Qualora non vengano rispettati i predetti requisiti di anzianità contributiva e di importo dell’assegno pensionistico, questi lavoratori possono comunque andare in pensione a 71 anni (età anch’essa soggetta ad adeguamento che rimarrà tale fino al 31 dicembre 2024) con almeno 5 anni di contributi versati.

LA PENSIONE ANTICIPATA, COS’È

Per i lavoratori che non hanno maturato il requisito anagrafico, ma che hanno comunque versato un minimo di contribuzione c’è la possibilità di andare in pensione anticipata. Il requisito contributivo, anch’esso in teoria sarebbe oggetto di adeguamento in funzione dell’aumento della speranza di vita, ma è stato congelato fino al 2026 dal Decreto Legge 28 gennaio 2019, n. 4.

1) REQUISITI ORDINARI

Dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2026, il requisito contributivo per ottenere la pensione anticipata è:

  • per gli uomini: 42 anni e dieci mesi;
  • per le donne: 41 anni e dieci mesi.

Il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico anticipato si perfeziona trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei predetti requisiti.

2) REQUSITI PER I NEOPENSIONATI

Come per la pensione di vecchiaia, anche per la pensione anticipata interviene lo spartiacque del 1° gennaio 1996. I lavoratori che hanno iniziato a pagare i contributi da questa data in poi possono ottenere il prepensionamento a 64 anni di età (fino al 31 dicembre 2026) con almeno 20 anni di contributi, a patto che il primo assegno pensionistico lordo non sia inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale.

3) REQUISITI PER I PRECOCI

C’è poi l’ipotesi della pensione anticipata per lavoratori precoci, ossia coloro che hanno iniziato a lavorare a 18 anni. Un trattamento riconosciuto, quindi, a chi ha versato almeno 1 anno di contributi prima d’aver compiuto 19 anni. Il lavoratore deve però soddisfare uno dei seguenti requisiti:

  • essere disoccupato;
  • essere invalido in una misura uguale o superiore al 74%;
  • assistere da almeno 6 mesi un parente portatore di handicap;
  • aver svolto attività gravose o pesanti per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni.

Dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2026, sempre in forza del Decreto Legge 28 gennaio 2019, n. 4, i lavoratori precoci possono andare in pensione maturati 41 anni di contributi. Anche in questo caso il trattamento pensionistico anticipato in esame decorre trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei predetti requisiti.

PENSIONE DI ANZIANITÀ CON SISTEMA DELLE QUOTE: REQUISITI

Anche per il biennio 2023-2024, i soggetti per i quali continuano a trovare applicazione le disposizioni in materia di requisiti per il diritto a pensione con il sistema delle c.d. quote possono conseguire tale diritto quando in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e di un’età anagrafica minima di 62 anni, fermo restando il raggiungimento di quota 98, se lavoratori dipendenti pubblici e privati, ovvero di un’età anagrafica minima di 63 anni, fermo restando il raggiungimento di quota 99, se lavoratori autonomi iscritti all’INPS.

PENSIONE COMPARTO DIFESA, SICUREZZA E VIGILI DEL FUOCO: REQUISITI

Anche per il personale appartenente al comparto difesa, sicurezza e vigili del fuoco, ossia del personale delle Forze Armate, dell’Arma dei Carabinieri, del Corpo della Guardia di finanza, del personale delle Forze di polizia ad ordinamento civile (Polizia di Stato e Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, non ci sono sorprese.
Per il biennio 2023/2024 i requisiti anagrafici e, qualora l’accesso al pensionamento avvenga a prescindere dall’età, quello contributivo previsto per il trattamento pensionistico non sono ulteriormente incrementati.

1) REQUISITI PER LA PENSIONE DI VECCHIAIA

Dal 1° gennaio 2023, nei confronti di coloro che raggiungano il limite di età previsto in relazione alla qualifica o grado di appartenenza e non abbiano a tale data già maturato i requisiti previsti per la pensione di anzianità, il requisito anagrafico non è ulteriormente incrementato rispetto a quello previsto per il biennio 2021/2022.

2) REQUISITI PER LA PENSIONE DI ANZIANITÀ

A decorrere dal 1° gennaio 2023 l’accesso alla pensione di anzianità, Avviene con i seguenti requisiti:

  • raggiungimento di un’anzianità contributiva di 41 anni, indipendentemente dall’età;
  • raggiungimento della massima anzianità contributiva corrispondente all’aliquota dell’80%, a condizione che essa sia stata raggiunta entro il 31 dicembre 2011, e in presenza di un’età anagrafica di almeno 54 anni;
  • raggiungimento di un’anzianità contributiva non inferiore a 35 anni e con un’età anagrafica di almeno 58 anni.

PENSIONE SPETTACOLO E SPORT

Non sono incrementati neppure i requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia dei lavoratori iscritti alla Gestione spettacolo e sport professionistico. In particolare, nel biennio 2023-2024:

  • Per il gruppo ballo l’età pensionabile è di 47 anni;
  • per il gruppo cantanti, artisti lirici e orchestrali l’età pensionabile è di 62 anni;
  • per il gruppo attori l’età pensionabile è di 65 anni;
  • per il gruppo sportivi professionisti l’età pensionabile è di 54 anni;
  • per le restanti categorie iscritte al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo (FPLS) l’età pensionabile è 67 anni.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Circolare del 18 febbraio 2022 n. 28 (Pdf 267 Kb)

Decreto Legge 28 gennaio 2019, n. 4 (Pdf 369 Kb)

Decreto direttoriale del 27 ottobre 2021(Pdf 717 Kb)

ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI

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In che anni si va in pensione?

Per le pensioni di vecchiaia occorrono 67 anni di età e almeno 20 di contributi. La pensione di vecchiaia 2022 può essere richiesta da tutti i lavoratori dipendenti del settore pubblico o privato e dai lavoratori autonomi con 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi.

Chi è nato nel 1962 quando andrò in pensione?

I nati il o dopo il 1° gennaio 1962 possono andare in pensione a 61 anni se hanno 40 anni di contributi accreditati settimanali di sicurezza sociale (40 x 52 = 2.080 contributi).

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