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L’impostazione corretta per un climatizzatore è sempre molto importante, perché la macchina riesca a dare sollievo durante le giornate troppo calde, ma è anche un aspetto a cui fare molta attenzione poiché, in caso di errore, c’è il rischio di mettere a repentaglio la propria salute. In quanto l’aria condizionata può rappresentare un gran sollievo, ma come vedremo in seguito, anche una minaccia per il nostro organismo. Proprio per questo motivo, con l’aiuto del dottor Valerio Guiggi, abbiamo voluto scrivere una guida pratica e concreta, per impostare nel modo migliore il vostro condizionatore, quando vi trovate nelle più tipiche situazioni di utilizzo. Questa guida è valida sia per i condizionatori portatili che per quelli fissi a muro. Segue poi un ulteriore approfondimento in chiave più tecnica e medica, relativo alle regolazioni dei climatizzatori: nella prima parte, per ogni caratteristica, andremo a considerare le varie funzioni del climatizzatore portatile, almeno di quelle simili per tutti i modelli, cercando di capire come si possono impostare al meglio; di seguito, faremo alcune considerazioni sulla salute nel caso in cui si compiano degli errori nelle impostazioni della macchina. Le funzioni tipiche dei climatizzatori sono principalmente tre:
Come impostare il climatizzatore: la guida praticaUna volta comprese le funzioni principali, ecco di seguito, una serie di consigli pratici suddivisi per situazione che ci spiegano come impostare il climatizzatore senza fare danni al nostro corpo e godersi la calda stagione. Un consiglio che vale sempre è quello di evitare di direzionare il getto di aria fredda addosso, qualunque sia la temperatura regolata e qualunque sia la velocità della ventola.
La climatizzazioneIniziamo dal punto più importante per un climatizzatore, che è la modifica reale della temperatura della stanza. In questa modalità viene rimossa l’aria calda dalla stanza, con il calore presente negli atomi di gas (azoto e ossigeno) trasferito a un liquido refrigerante che lo trasporta fuori, nel tubo, tramite il quale l’aria calda lascerà la stanza definitivamente. I climatizzatori portatili consentono, tramite un telecomando o tramite il pannello anteriore, di impostare una temperatura a nostra scelta. Quando si accende, generalmente è la macchina stessa a mostrarci la temperatura reale, in quel momento, della stanza, perché ogni climatizzatore, necessariamente, deve avere un termostato per poter funzionare. Per cui, mettiamo caso che la temperatura reale sia 31 gradi e che noi impostiamo 31 gradi; il climatizzatore non inizierà a funzionare, e ce ne renderemo conto perché non fa rumore. Per farlo iniziare a lavorare bisogna scegliere, con il telecomando, una temperatura più bassa di quella attuale (o una più alta se il condizionatore può anche riscaldare, ma questa è una cosa a parte). Possiamo impostare, per seguire l’esempio precedente, una temperatura di 25 gradi, quindi una bella differenza. Il climatizzatore inizierà a funzionare, emettendo rumore e buttando fuori l’aria fredda. In realtà, non c’è alcuna differenza per lui se impostiamo la temperatura a 25 gradi o a 15 gradi; il suo lavoro, del tipo “tutto o nulla”, è sempre lo stesso, e l’unica differenza sarà il tempo per cui lavora. Questo significa che impostando 25 gradi lui (che ha il termostato all’interno, non va dimenticato) lavora per esempio per un’ora e poi, raggiunti i 25 gradi, smette di lavorare controllando la temperatura e riprendendo solo quando questa sarà salita nuovamente a 26-27; se noi abbiamo impostato la temperatura a 15 gradi, invece, lavorerà ininterrottamente per molto più tempo, finché non avrà raggiunto quella temperatura a cui siamo interessati. Il nostro organismo percepirà però una differenza reale perché, alla fine del lavoro, la temperatura raggiunta sarà effettivamente cambiata. A fianco della temperatura possiamo anche impostare una velocità della ventola, a scelta tra lenta, media e veloce (solitamente le velocità sono tre); la quale lancia l’aria fredda all’esterno con una forza maggiore o minore. Se dobbiamo raffreddare una stanza in modo uniforme, è meglio scegliere una velocità alta, mentre se siamo davanti al getto d’aria è assolutamente preferibile la velocità più bassa, per evitare i problemi di salute che adesso vedremo e che possono causare danni al nostro organismo. Per dare una regola bisognerebbe impostare una temperatura che non sia di circa 10 gradi più bassa di quella esterna, che scendono a 5/6 nel caso fossimo anche sudati, poichè esso accentua ancora di più la sensazione di freddo percepito nel momento in cui si passa dal caldo torrido ad un ambiente deicsamente più fresco.
Le conseguenze dell’errata impostazione della temperatura, quindi, possono essere molto più gravi rispetto a quanto possiamo immaginare, ed è per questo che conviene sempre non esagerare verso il basso; è vero, istantaneamente c’è un maggior sollievo, ma alla lunga ci sono problemi non da poco che sarebbe meglio evitare. La modalità Dry o deumidificazioneLa funzione dry, o deumidificazione, è una modalità che nei climatizzatori portatili, funziona separatamente rispetto alla modifica della temperatura. In questo caso, infatti, l’umidità viene rimossa dall’aria ma non c’è modo di controllare il tasso di umidità desiderato; il condizionatore inizia così a rimuoverla fino ad un limite prestabilito, che di solito è il 30-50% della soglia di saturazione dell’aria. Questo significa che il deumidificatore si può impostare solamente in un modo (o si accende, o si spegne), ed è impossibile fare grandi danni con una funzione del genere, perché il climatizzatore haal suo interno un igrometro e non scende mai sotto una certa soglia “di sicurezza”; quando l’umidità minima viene raggiunta, la macchina smette di funzionare, per poi riprendere, solamente quando l’umidità della stanza aumenta di nuovo. L’umidità nella stanza fa percepire più caldo, e il motivo è il seguente: il meccanismo con cui il nostro corpo elimina il calore è il sudore, ovvero il trasferimento del calore corporeo all’acqua (infatti è una miscela di acqua e sale, con qualche proteina) che, evaporando, porta con sé anche parte del calore; questo serve per evitare l’ipertermia, che potrebbe essere mortale per noi. Se, però, nella stanza c’è molta umidità, la parte dell’evaporazione dell’acqua dalla nostra pelle è meno efficiente, per una questione fisica; l’aria infatti ha un limite di acqua che può contenere, limite dopo il quale si satura e il vapore inizia ad unirsi e formare la condensa nella stanza. Tanta più umidità c’è nell’aria (anche se non si arriva al 100%, che è il punto di formazione della condensa), tanto meno efficiente sarà il nostro meccanismo di evaporazione del sudore, che cerca di immettere vapore acqueo in un’aria già satura di acqua; il sudore rimane quindi sulla pelle, alimenta lo strato isolante che abbiamo e questo fa percepire più calore. La temperatura percepita non dipende solo dalla temperatura effettiva, ma da una relazione tra essa e l’umidità; con 27 gradi e un’umidità dell’80% il corpo percepisce ben 10 gradi in più di quelli realmente presenti, che si abbassano a solo due gradi in più (percepiti) se il deumidificatore porta l’umidità al 40%. Con il deumidificatore acceso, in questa situazione, sentiamo quindi ben 8 gradi in meno, e senza che nella stanza ci sia stata alcuna modifica della temperatura! Potete avere un’idea della relazione tra temperatura percepita e umidità consultando la seguente tabella. Il consiglio, quindi, è quello di utilizzare più volentieri il deumidificatore rispetto al climatizzatore, specialmente se un igrometro che avete in casa vi può dare un’idea di qual è l’umidità presente nella stanza. Ovviamente, se è bassa (caldo secco) il deumidificatore non serve e c’è bisogno della climatizzazione, perché altrimenti non otteniamo alcun beneficio reale. Da notare che alcuni climatizzatori hanno una funzione che alterna automaticamente la deumidificazione e la climatizzazione: in questo caso, consiglio di impostare la temperatura non più in basso di 2-3 gradi rispetto a quella esterna (per il climatizzatore), tanto l’azione combinata permetterà di percepire molto bene il beneficio che si ottiene dall’utilizzo della macchina. La ventilazioneDell’ultima funzione ne abbiamo già parlato, indirettamente, nella sezione relativa all’uso del climatizzatore; le ventole che si attivano in questa modalità sono le stesse, ed hanno le stesse tre velocità dell’altra modalità; la differenza è essenzialmente che quando è attiva l’aria condizionata spingono nella stanza l’aria fredda che esce dal climatizzatore, mentre quando non è attiva spingono l’aria calda che già era presente nella stanza. Il motivo per cui sentiamo un po’ di fresco è il “solito” abbattimento dello strato d’aria isolante che abbiamo sulla pelle, abbattimento che è tanto più forte quanto maggiore è la velocità della ventola. E’ per questo motivo che valgono le stesse considerazioni fatte per la climatizzazione; è vero, qui l’aria è quella della stanza, ma facciamo una considerazione: se la temperatura è 27 gradi (quindi caldo), e la temperatura del nostro corpo è 36 gradi (quella normale), se lo strato d’aria isolante viene distrutto ci sono comunque 9 gradi di differenza; non sono tantissimi, ma sono sufficienti a provocare una contrattura muscolare. Per cui, specialmente se siamo sudati (il sudore amplifica l’effetto, come abbiamo detto prima) è conveniente impostare la velocità minima della ventola, non più alta, proprio per evitare gli effetti dannosi della contrattura. Invece, con la sola ventola non è praticamente possibile avere l’altro effetto dannoso, cioè i problemi respiratori, perché alla trachea non arriva mai un vero e proprio sbalzo di temperatura. Paradossalmente, infine, è bene ricordare che il ventilatore non va usato se la temperatura dovesse superare i 36 gradi: se lo strato d’aria isolante viene distrutto, infatti, percepiremo meglio l’aria esterna che, però, è più calda del nostro corpo, per cui la ventola soffierà un vento caldo: per avere sollievo, bisogna necessariamente usare una delle altre due modalità. ConclusioneAbbiamo approfondito tutte le modalità di impostazione di un climatizzatore portatile, considerando soprattutto gli effetti sull’organismo che questi metodi possono avere. Abbiamo visto che, tra le tre funzioni, quella da impostare con maggiore attenzione è quella di condizionamento dell’aria, poi la ventilazione e solo per ultima il deumidificatore, che è la funzione che da meno problemi. Da meno problemi e, spesso, da anche molto sollievo: specialmente in presenza di caldo umido e di persone particolarmente a rischio (bambini, anziani) è da preferire questo tipo di funzione, rispetto alle altre due, proprio perché è quella che, nella peggiore delle ipotesi, può fare meno danni. Come si mette l'aria fredda condizionatore?In genere, durante l'estate si imposta il condizionatore selezionando, tramite il telecomando, la funzione raffrescamento, indicata dal simbolo del fiocco neve. Per impostare il climatizzatore in inverno, invece, si deve selezionare la funzione riscaldamento, indicata dal simbolo del sole.
Quale simbolo per aria fredda condizionatore?Il Fiocco di neve è il simbolo per l'aria fredda nel condizionatore. Selezionare questa icona per far partire il condizionatore nella classica modalità raffrescamento.
Come impostare aria fredda condizionatore temperatura?La temperatura ideale da impostare, in inverno, dovrebbe oscillare tra i 22° C e i 24° C al fine di garantire comfort senza innalzare eccessivamente i consumi di energia. Altra cosa importante da tenere in considerazione è la dimensione del locale in cui viene installato il climatizzatore.
Come rendere l'aria più fredda?Mettete i cubetti di ghiaccio in un contenitore, come una bacinella o una zuppiera, in cui prima avete versato del sale. Poi, posizionate il tutto di fronte al ventilatore acceso: l'aria spostata dal ventilatore passerà attraverso il ghiaccio rinfrescandosi e arrivando a voi più fredda.
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