Pressione minima alta e mal di stomaco

Pressione minima alta e mal di stomaco

Apparato digerente

“Pressione alta” improvvisa

Le situazioni in cui in un soggetto viene rilevata una pressione minima (diastolica) che supera i 120 mm di Hg sono definite crisi ipertensive. In generale, nel caso in cui, attraverso esami clinico-strumentali, si rilevi una sofferenza acuta di un organo bersaglio (cuore, sistema nervoso, rene, sistema vascolare) si parla di emergenza ipertensiva; in caso contrario si è di fronte a una urgenza ipertensiva.

L’approccio terapeutico nelle due situazioni è diverso:

  • nella prima, è indispensabile che la pressione sia abbassata nel minor tempo possibile, ricorrendo a farmaci per via endovenosa in ambiente medico protetto (terapia intensiva);
  • nella seconda, si richiede un’attenzione medica pronta, ma la pressione del sangue può essere abbassata in 24-48 ore, naturalmente tenendo il paziente sotto stretta osservazione.

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Cause delle crisi ipertensive

La maggior parte delle crisi ipertensive si osserva in pazienti con una storia già nota di ipertensione. L’ipertensione arteriosa può essere definita essenziale o primaria quando non viene riconosciuta una causa; in altri casi, si associa a un’altra malattia, in particolare una malattia che causa sofferenza del sistema vascolare o del parenchima del rene, come per esempio le glomerulonefriti.

Da ciò si può dedurre come queste “crisi” si possano manifestare a ogni età: dal neonato con patologie congenite dei vasi renali, a bambini con glomerulonefriti, a giovani donne in gravidanza o pazienti anziani con stenosi arteriosclerotiche delle arterie renali.

I segni e sintomi di una crisi ipertensiva possono insorgere a valori pressori differenti nei singoli individui; ciò dipende dal livello abituale di tali valori nel soggetto, dal tempo di insorgenza e dalla durata della crisi stessa. Se un paziente non ha abitualmente valori di pressione arteriosa elevati, può manifestare una crisi ipertensiva sintomatica con valori di gran lunga più bassi rispetto a un altro che soffre abitualmente di ipertensione arteriosa cronica.

Tra le cause di crisi ipertensiva non va dimenticato l’uso occasionale o abituale di droghe (anfetamine, cocaina, LSD, Ecstasy), il cui riconoscimento e dosaggio nel sangue non sempre è immediato e agevole a causa del gran numero e varietà dei composti illegalmente reperibili: porre la giusta diagnosi e valutare l’adeguato trattamento è in tal caso piuttosto difficile.

Possono causare rialzi pressori anche l’ingestione di cibi contenenti tiratina (formaggi stagionati, vino rosso) e i farmaci antidepressivi triciclici associati a inibitori delle monoaminoossidasi impiegati in caso di ansia e depressione, ma tra le cause più frequenti di rialzo sintomatico della pressione arteriosa fino a una vera crisi ipertensiva è da annoverare l’autosospensione o la riduzione dei farmaci da parte del paziente, prescritti per curare una ipertensione già diagnosticata.

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Come si sviluppa la crisi ipertensiva

Non è ancora completamente chiaro quale sia la sequenza dei fattori che portano all’instaurarsi di una crisi ipertensiva. La situazione conosciuta come ipertensione accelerata-maligna è probabilmente una reazione non specifica che determina, con valori pressori elevati, la secrezione di fattori umorali (prostaglandine, radicali liberi) che passano nel sangue provenienti dal sistema renina-angiotensina a livello renale, dal sistema vascolare e dall’endotelio dei vasi sanguigni.

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Valutare un soggetto con ipertensione alta improvvisa

È fondamentale conoscere la storia medica del paziente (anamnesi) che deve includere informazioni circa la datazione di una diagnosi di ipertensione, la frequenza dei controlli routinari effettuati dal paziente, la presenza di eventuali accertamenti su preesistenti danni agli organi bersaglio (sistema nervoso, cuore, reni, retina, sistema vascolare). Importante è conoscere la terapia farmacologia in corso e/o la riduzione e/o la sospensione della stessa, e indagare se il soggetto fa uso di sostanze stupefacenti. Va poi valutato lo stato emotivo del paziente, poiché variazioni pressorie importanti possono essere determinate da crisi di ansia e panico o comunque da uno stato emozionale alterato.

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Conseguenze dell’ipertensione alta improvvisa

Il soggetto con crisi ipertensiva può andare incontro a insufficienza cardiaca con scompenso o ischemia cardiaca con dispnea (mancanza di fiato, respiro affannoso) e/o dolore toracico di tipo anginoso. Le alterazioni del sistema nervoso sono legate all’ipossia (la diminuzione dell’ossigeno che arriva alle cellule cerebrali) e dall’edema cerebrale, responsabile di disorientamento e riduzione del livello di coscienza.

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Che disturbi porta la pressione minima alta?

Alcuni sintomi, presenti quando i valori pressori sono particolarmente elevati, sono cefalea, capogiri, palpitazioni, affaticamento, perdita di sangue dal naso, disturbi della vista.

Quando la pressione minima supera i 90?

Una persona è ipertesa, o ha la pressione alta, quando: la pressione arteriosa minima (ipertensione diastolica) supera “costantemente” il valore di 90 mmHg. la pressione massima (ipertensione sistolica) supera “costantemente” il valore di 140 mmHg.