Milano - Dal 28 settembre al 16 ottobre 2022 torna in scena al Teatro Strehler di Milano (largo Greppi 1) lo spettacolo M Il figlio del secolo, con cui Massimo Popolizio mette in scena un adattamento del romanzo storico di Antonio Scurati dedicato all’ascesa di Benito Mussolini, con diciotto attori e ottanta personaggi. Milano - Con un montaggio incalzante, un andamento epico e una forte presa emotiva, lo spettacolo attraversa i sei anni (1919-1925) che seguono la Grande Guerra, con l’impresa di Fiume, il basculare del paese verso la rivoluzione socialista, la reazione e il dilagare dello squadrismo, la rocambolesca Marcia su Roma (di cui nell’ottobre 1922 ricorre il centenario) e l’inesorabile efficacia di una dottrina politica che si sottrae alle categorie di giudizio con l’azione violenta. Milano - Protagonisti ne sono il fondatore del fascismo almeno quanto i suoi comprimari, che nello spettacolo si esprimono in terza e prima persona, Filippo Tommaso Marinetti, Gabriele D’Annunzio, Margherita Sarfatti, gli antagonisti Nicola Bombacci, Pietro Nenni e Giacomo Matteotti (colto anche nella commovente relazione epistolare con la moglie Velia), Italo Balbo, gli smobilitati della Grande Guerra e tutta una nuvola di individui venuti dal basso. Ma al centro della scena è tutta la comunità nazionale, quel paese opaco che consentì l’instaurarsi della dittatura. In scena Massimo Popolizio e Tommaso Ragno con (in ordine alfabetico) Riccardo Bocci, Gabriele Brunelli, Tommaso Cardarelli, Michele Dell’Utri, Giulia Heathfield Di Renzi, Raffaele Esposito, Flavio Francucci, Francesco Giordano, Diana Manea, Paolo Musio, Michele Nani, Alberto Onofrietti, Francesca Osso, Antonio Perretta, Sandra Toffolatti e Beatrice Verzotti. Questo evento è stato aggiornato con nuove informazioni il 14/10/2022 alle ore 12:57. Potrebbe interessarti anche: La Merda, spettacolo cult di Cristian Ceresoli con Silvia Gallerano, 26 novembre 2022 , Supermarket: a modern musical tragedy, dal 13 dicembre al 31 dicembre 2022 , L'avversario, dal 25 novembre al 4 dicembre 2022 , La Cena dei Cretini, fino al 16 ottobre 2022 history 13 minuti di lettura Rutilante. Questo è l’aggettivo che mi viene in mente ripensando allo spettacolo di Massimo Popolizio, M. Il figlio del secolo. In tre ore di spettacolo non c’è stata una caduta di tono. Tutto avviene ed è sviluppato con un ritmo incalzante, senza pause, con scelte drammaturgiche che convincono e
catturano costantemente l’attenzione. Finalmente abbiamo avuto il piacere di vedere in scena una folta compagnia teatrale. Cosa rara di questi tempi in cui si privilegiano i monologhi. Il Matteotti di Raffaele Esposito appare delicato nel rapporto con la moglie Velia, accorato nelle sue scelte politiche,
ed è invece irriconoscibile, muscolare e muto, quando veste i panni di Guido Keller. È stata una superba sorpresa scoprire che si trattava dello stesso attore. Anche la Margherita Sarfatti di Sandra Toffolatti, anima nera del primo Mussolini, non sembra più lei quando interpreta la manifestante socialista. Tommaso Ragno poi è decisivo nella parte di Mussolini, nel rilevarne umori e conflitti. Popolizio ritaglia alcune scene per se stesso, dimostrando ancora una volta una maturità attoriale ormai acquisita e consolidata. Ma d’altronde da lui non ci aspettavamo di meno. Nel gioco interpretativo riserva per se stesso la parte più gigionesca della personaggio Mussolini, risultando incisivo e accattivante. Con Massimo Popolizio e Antonio Scurati ripercorriamo le tappe di un’epoca storica che va dalla fine della Prima Guerra Mondiale fino al delitto Matteotti. Epoca in cui più che le capacità del singolo individuo che volle farsi duce, sembra emergere la pochezza di una
intera classe politica, presa tra retorica e incapacità. Siccome la storia tende a ripetersi questa retorica e questa incapacità ricordano tempi più recenti. Massimo Popolizio è una certezza del teatro italiano, con lui ho voluto scambiare qualche opinione. L’attore mi ha accolto col solito garbo e attenzione. Inizialmente M. doveva essere diviso in due parti, ognuna da portare in scena in serate diverse. Infine avete optato per un unico appuntamento. Che cosa è successo? Facciamo un passo indietro. Perché siete
passati da due rappresentazioni di circa un’ora e mezza ciascuna a un’unica rappresentazione di tre ore? Siete stati falcidiati dalla Covid-19? Gianfranco Falcone Piccolo Teatro Strehler – Milano M Il figlio del secolo ----------------------------- Se sei giunto fin qui vuol dire che l'articolo potrebbe esserti piaciuto. |