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A cura del Dott.Luca Franzon Il Legamento Crociato Anteriore (LCA) è uno dei cardini della stabilità del
ginocchio. Esso evita il movimento di traslazione anteriore della tibia sul femore. Tale struttura è fortemente sollecitata durante l'attività sportiva di vario tipo e la sua rottura è un evento abbastanza frequente (vedi Tab 1). La mancanza di esso
altera la biomeccanica del ginocchio con conseguenti cedimenti improvvisi nell'appoggio sull'arto interessato, quindi ulteriori danni articolari (meniscali e cartilaginei) che conducono ad una precoce artrosi dell'articolazione.
Il periodo pre-operatorio è di fondamentale importanza perché permetterà alla persona traumatizzata di presentarsi alla data dell'intervento con un trofismo muscolare buono, quindi in grado di riabilitarsi più velocemente e meglio. Il problema del periodo pre operatorio è che non esistono studi precisi su cosa sia bene fare, e troppo spesso ci si affida al caso, andando a creare danni maggiori di quelli presenti all'inizio. Un infortunio difficilmente colpisce solamente una struttura, di solito altera sempre anche le strutture a lei vicine, quindi non è vero che dato che mi sono rotto, posso fare tutto tanto è già rotto e non creo ulteriori danni. Al contrario ne creo parecchi perché se vicino alla struttura traumatizzata ve ne sono di parzialmente lese rischio di romperle del tutto. Un protocollo che è bene utilizzare passato il periodo che serve a decongestionare l'articolazione lesa, deve utilizzare esercizi che facciano recuperare il range di movimento, che potenzino la muscolatura dell'arto interessato e che sollecitino il sistema propriocettivo.Superato il giorno dell'operazione inizierà il periodo della riabilitazione vera e propria. Diverse sono le scuole di pensiero. Shelbourne e Nitz propongono un protocollo accelerato con carico totale immediato e ritorno allo sport intorno al 4° mese. Ehlenz, Grosser, Zimmermann propongono un intensità del 40/60% numero di ripetizioni 8-12 (ideale 10) ritmo lento e senza interruzioni, 3-5 serie per princpianti 5-8 serie per atleti evoluti. Il grosso problema a cui bisogna far fronte è che le conoscenze attuali sui tempi di ripristino e consolidamento del neo-legamento impiantato non sono in grado di stabilire quando e con quali carichi gli esercizi riabilitativi sono veramente sicuri ed efficaci. "Non è chiara la relazione che intercorre tra gli esercizi terapeutici e il comportamento biomeccanico del neo-legamento" (Beynnon 1992).Lo stesso Beynnon ha inserito un trasduttore di tensione per via artroscopica in vivo per registrare la deformazione che subisce il LCA durante esercizi a catena cinetica chiusa e aperta. Si intende per esercizio a catena cinetica aperta "quando il segmento distale è libero di muoversi nello spazio" (Palmitier 1991) mentre l'esercizio è a catena cinetica chiusa "quando il segmento disatale è fisso" (Palmitier 1991). Durante la riabilitazione è fondamentale scegliere gli esercizi giusti e meno pericolosi in modo da riportare l'atleta alle condizioni di forma ottimali. Durante esercizi con catena cinetica aperta si è visto che negli ultimi gradi di estensione del ginocchio da 30° a 0° le sollecitazioni a carico del LCA sono notevoli. Da preferire a quest'ultimi gli esercizi a catena cinetica chiusa che non sovraccaricano il legamento operato e determinano uno stimolo buono per lo sviluppo muscolare il tutto con una buona sicurezza di non essere lesivi. Gli esercizi a catena cinetica chiusa inoltre danno la possibilità di eseguire una co-contrazione da parte degli ischiocrurali che si oppongono allo scivolamento anteriore della tibia sul femore. Nell'esecuzione degli esercizi a catena cinetica chiusa sarà importante anche l'angolo di flessione del tronco in quanto "più l'anca si flette più i muscoli che vanno dall'ischio alla gamba subiscono un accorciamento relativo e più si tendono" (Kapandji 1974). Durante il movimento di estensione al leg extension si verificano notevoli forze di compressione e di taglio a livello del LCA, quindi è un esercizio da sconsigliare a chi vuole riabilitare un ginocchio soprattutto nei primi mesi post intervento. Tutto sembra chiaro a questo punto, ovvero chi ha subìto un intervento di ricostruzione del LCA dovrebbe evitare gli esercizi a catena cinetica aperta e utilizzare quelli a
catena cinetica chiusa. Le tesi sopradescritte sono state messe in discussione da un articolo apparso su "The American Journal of Sports Medicine" dal titolo "The Strain Behavior of the Anterior Cruciate Ligament During Squatting and Active
Flexion-Etension. A comparison of an Open and a Closed Kinetic Chain Exercise". Beynonn, Johnson et al. hanno aggiornato e rimesso in discussione il loro precedente studio (1995) mettendo in evidenza che "I valori massimi della tensione del LCA ottenuti durante lo squat libero non differivano da quelli ottenuti durante una flessione ed
estensione attiva eseguita in catena cinetica aperta . È fondamentale lavorare insieme ai medici che hanno eseguito l'operazione e far sì che la persona su cui stiamo agendo si sottoponga ai test del caso per vedere se il cammino intrapreso e giusto o se è il caso di correggere qualcosa in corsa. Di seguito presento una bozza di quello che potrebbe essere una scaletta da seguire nel caso in cui dobbiate riabilitare un LCA. È fondamentale lavorare insieme ai medici che hanno eseguito l'operazione e far sì che la persona su cui stiamo agendo si sottoponga ai test del caso per vedere se il cammino intrapreso e giusto o se è il caso di correggere qualcosa in corsa. Di seguito presento una bozza di quello che potrebbe essere una scaletta da seguire nel caso in cui dobbiate riabilitare un LCA.
BIBLIOGRAFIA Shelboume KD, Nitz P: Accelerated rehabilitation after anterior cruciate ligament reconstruction. Am J Sports Med 18: 292-299, 1990 Beynnon BD, Pope MH, Wertheimer CM, et al: The effect of functional knee-braces on strain on the anterior cruciate ligament in vivo. J Bone Joint Surg 74A: 1298-1312, 1992 Beynnon BD, Johnson RJ, Fleming BC: The mechanics of anterior cruciate ligament reconstruction, in Jackson DW (ed): The Anterior Cruciate Ligament: Current and Future Concepts. New York, Raven Press, Ltd., 1993, pp 259-272 Palmitier RA, An KN, Scott SG, et al: Kinetic chain exercise in knee rehabilitation. Sports Med 11: 402-413, 1991 Rieducazione dopo lesione del legamento crociato anteriore Lesione del crociato anteriore e intervento chirurgico Quanto dura l'operazione al crociato e menisco?L'intervento ha una durata di circa 1 ora – 1 ora e 30 minuti.
Quanto tempo di riabilitazione è necessario per un crociato?Il programma riabilitativo dura fra i quattro ed i sei mesi e deve essere completato dal paziente.
Quanti giorni ci voglio per camminare dopo operazione menisco?Il paziente è solitamente in grado di camminare già dopo uno o due giorni dall'intervento e può ritornare alle normali attività dopo qualche settimana (2-4 settimane in rapporto all'entità e alla localizzazione della lesione).
Cosa non fare dopo intervento crociato?Tutto sembra chiaro a questo punto, ovvero chi ha subìto un intervento di ricostruzione del LCA dovrebbe evitare gli esercizi a catena cinetica aperta e utilizzare quelli a catena cinetica chiusa.
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