Togliere un neo con il laser fa male

I nei (o, in termini medici, “nevi“) sono lesioni pigmentate solitamente cutanee, anche se possono presentarsi sulle mucose, singoli o a gruppi. In alcuni casi i nei sono congeniti, ossia presenti fin dalla nascita, ma la maggior parte compare spontaneamente nel corso della vita dell’individuo.

Se, da una parte, possiamo dire che la maggior parte dei nei sono di origine benigna, dall’altra raccomandiamo sempre di controllarli periodicamente, soprattutto quei nei pericolosi che possono trasformarsi in melanoma (cancro della pelle).

Ovviamente, non tutti i nei sono uguali e non sempre devono essere tolti; ci sono diverse ragioni che possono portare all’asportazione dei nei, dalle semplici ragioni estetiche a quelle di prevenzione.
Vediamo ora quando, perché e come togliere un neo, approfondendo tutto ciò che ruota intorno al controllo dei nevi pericolosi.

Quello che devi sapere sull’asportazione nei

Dai tipi di nei alle tecniche per la rimozione, ecco una serie di informazioni utili su come togliere un neo a Roma.

Cosa sono i nei

Prima di vedere quando e perché togliere un neo, cerchiamo di definire nello specifico che cos’è e come può presentarsi sul nostro corpo.

Come abbiamo accennato, i nei sono lesioni solitamente rotondeggianti od ovali, più o meno rilevate rispetto alla cute circostante, con gradi variabili di pigmentazione (dal marrone chiaro al nero) e di varie dimensioni (solitamente da pochi millimetri ad un centimetro).

A seconda del tipo di neo, è possibile classificarli a seconda delle loro caratteristiche macroscopiche  e microscopiche. La prima classificazione viene effettuata dal dermatologo grazie alla dermatoscopia, mentre la seconda viene fatta dal patologo, che può studiare la lesione al microscopio una volta asportata.

Quando e perché serve la rimozione nei

Togliere un neo è necessario quando questo rappresenta un pericolo per la nostra salute. Ad esempio, un neo gonfio o che presenta caratteristiche “sospette” rilevate dal dermatologo è candidato ad essere asportato e, in taluni casi, ad essere sottoposto ad un esame istologico.

Ma che cos’è che rende i nei sospetti e quali caratteristiche devono essere analizzate? Per semplificare la risposta, ci serviamo della regola ABCDE:

  • A: Asimmetria nella forma. Generalmente i nevi benigni hanno una forma tondeggiante. Al contrario, i melanomi sono solitamente asimmetrici;
  • B: Bordi irregolari e indistinti. I bordi del melanoma sono “a carta geografica”, diversamente dai normali nei;
  • C: Colore. Il melanoma di solito si presenta policromo, ossia di più colorazioni;
  • D: Dimensioni poiché, generalmente, venivano considerati a rischio i nevi sopra i 6 mm di diametro. Attualmente possiamo dire che questo approccio è superato, perché grazie ai moderni strumenti di diagnosi precoce possiamo riconoscere anche melanomi di piccolissime dimensioni;
  • E: Evoluzione. Le lesioni cutanee che, nel tempo, tendono a modificare la propria forma, il colore o la superficie sono da ritenersi sospette e, dunque, da verificare in sede di controllo.

I nei, in condizioni normali, sono lesioni della pelle del tutto asintomatiche: se il neo crea fastidi, è necessario sottoporsi ad un controllo per verificarne la natura.

Oltre alla possibilità di sviluppare un melanoma, togliere un neo può essere legato anche semplicemente a fattori estetici. Alcuni nei, infatti, sono particolarmente antiestetici e localizzati in aree del corpo molto visibili come il viso.

Ad esempio, rientrano tra i nei brutti a vedersi i cosiddetti “nei di Miescher”, cioè nei in rilievo, che compaiono sul viso e che spesso sono coperti da una fine peluria.

Come eliminare un neo

L’intervento di asportazione neo, pur essendo considerato di routine, non è assolutamente da prendere alla leggera e va valutato attentamente con uno specialista dermatologo. Solo dopo un consulto approfondito è possibile stabilire se ci sono nei sospetti sul nostro corpo ed elaborare con lo specialista un piano d’azione mirato, anche se il neo crea solamente un disagio estetico.

Per togliere un neo esistono, essenzialmente due tecniche: l’asportazione chirurgica e l’asportazione con il laser.

Vediamo insieme quali sono le caratteristiche di queste due metodiche:

  • Asportazione chirurgica dei nei: in questo caso, la procedura prevede un’anestesia locale e la preparazione del cosiddetto campo sterile, ossia l’isolamento della cute con un telo sterile bucato nel mezzo. Dopo aver accuratamente disinfettato, si procede all’asportazione del neo e alla sutura della ferita con i punti. Che si tratti di un’asportazione neo schiena o un’asportazione neo viso, la tipologia di punti di sutura scelta è legata all’ottenimento della migliore cicatrizzazione possibile.  In linea generale, si utilizzano fili molto sottili in zone delicate come il viso e più spessi altrove. La medicazione dopo l’asportazione neo e i punti vengono rimossi dopo un periodo variabile dai 7 ai 20 giorni. Con l’asportazione chirurgica è sempre possibile effettuare un esame istologico della lesione rimossa;
  • Rimozione neo laser: con la tecnica laser, meno invasiva della precedente, è possibile distruggere con il calore le cellule del neo. Questa pratica è da perseguire esclusivamente quando lo specialista non ha dubbi sulla natura benigna del neo; ciò perché il laser, bruciando il neo, non consente di fare un esame istologico.

Il processo di cicatrizzazione è variabile ed è strettamente correlato alla biologia di ciascun paziente. Se ti stai chiedendo se l’asportazione nei è dolorosa, sappi che si viene sottoposti ad anestesia locale, proprio per scongiurare questa ipotesi.

Eventuali fastidi nell’asportazione neo post operatorio possono essere controllati con blandi analgesici.

Cosa fare dopo aver tolto un neo

Dopo la rimozione di un neo, è importante seguire alla lettera le indicazioni dello specialista dermatologo ed evitare di sottoporsi all’azione dei raggi solari fino a cicatrizzazione avvenuta.
Se il neo rimosso si presenta vicino ad un’articolazione, è bene sospendere l’attività sportiva fino al completamento del processo di cicatrizzazione.

Se devi togliere un neo e vuoi sottoporti ad un check-up dermatologico completo, vieni nel nostro studio dermatologico: siamo a Roma, in Via Cola di Rienzo 212.

Cosa fare dopo aver tolto un neo con il laser?

può lavarsi, l'unica cosa che non deve fare è grattare via la crosta prima della sua caduta spontanea. Gentile Alessandra, si può lavarsi delicatamente e applicare in seguito le creme prescritte. Sempre la protezione solare e non cerchi di rimuovere le crosticine che devono cadere spontaneamente.

Quanto fa male togliere un neo?

No, l'asportazione dei nei non è dolorosa. L'intervento si esegue in anestesia locale.

Cosa non fare dopo la rimozione di un neo?

Quali sono le precauzioni da prendere dopo la rimozione di un neo?.
Prestare attenzione a non ledere la zona trattata..
Coprire la lesione fino alla rimozione dei punti..
Non esporre la ferita al sole, anche se coperta..
Evitare di bagnare la zona di asportazione..
In caso di cattivo odore o dolore rivolgersi subito al medico..

Quanto costa farsi togliere un neo con il laser?

L'asportazione con il laser infatti non permette l'esame istologico della lesione e nel caso in cui questa dovesse essere necessaria, l'indicazione verso una rimozione chirurgica sarebbe obbligatoria. Il prezzo medio per l'asportazione nei è 272 €.