Sale sotto la lingua per pressione bassa

Sale sotto la lingua per pressione bassa

Come fare per gestire la pressione bassa in estate?

Indice dei contenuti:

  1. Pressione bassa e alte temperature
  2. I rimedi naturali per la pressione bassa
  3. L’alimentazione giusta in caso di pressione bassa

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Pressione bassa e alte temperature

Con le alte temperature è giusto adottare i giusti accorgimenti per vivere al meglio la stagione estiva. Chi soffre di pressione bassa sa che il caldo non aiuta ma purtroppo peggiora la sensazione di astenia e stanchezza.

Le alte temperature sono nemiche dichiarate della pressione bassa! Chi ne soffre deve conoscere come gestirla e salvaguardarsi. La medicina naturale ci viene in soccorso dandoci qualche aiuto.

La pressione bassa viene accentuata dalle alte temperature e sintomi abituali di stanchezza e astenia vengono accentuati. In estate chi soffre di pressione bassa viene accompagnato più di frequente da debolezza, malessere, spossatezza, sudorazione e capogiri. Queste reazioni accentuate sono una difesa che l’organismo mette in atto per disperdere l’eccessivo calore all’interno del corpo e salvaguardare l’omeostasi, ovvero l’equilibrio interno corporeo.

I rimedi naturali per la pressione bassa

Il rimedio naturale per eccellenza per la pressione bassa è la liquirizia, da tenere sempre a portata di mano, soprattutto fuori di casa. Ha un effetto immediato e dona subito sollievo in caso di capogiri, astenia o spossatezza. Un altro rimedio casalingo che funziona bene e in tempi rapidi per la pressione bassa è il sale grosso: sciolto sotto la lingua permette alla pressione sanguigna di crescere velocemente.

Oltre ai rimedi della nonna come la liquirizia e il sale grosso che sono sempre efficaci, esistono fitoterapici che aiutano molto nel periodo estivo per contrastare la calura e la pressione bassa.

Uno dei migliori è l’estratto di salvia, rinfrescante, tonico del sangue e rigenerante che aiuta a contenere anche l’eccessiva sudorazione.

L’estratto di rosmarino è altrettanto rinfrescante, abbinato alla salvia e assunto regolarmente per almeno un mese aiuta a contrastare gli effetti della pressione bassa.

Un infuso di ginseng tonica il sangue ma attenzione a non abusarne: un uso eccessivo mette sotto pressione il cuore.

Anche l’omeopatia ci aiuta in questi casi. Quando la pressione è bassa e la stanchezza eccessiva, due veri toccasana sono il Phosforis e il Ferrum Metallicum.

L’alimentazione giusta in caso di pressione bassa

Quando parliamo di pressione bassa ci riferiamo a valori che sono inferiori a 90 mmHg per la massima e a 60 mmHg per la minima. Certamente l’alimentazione ha un ruolo importante e alcuni cibi possono davvero molto aiutare a migliorare gli effetti collaterali dati dalla pressione bassa che in estate risultano più accentuati.

I sali minerali svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione dei ritmi della pressione sanguigna.

Troviamo quindi molto beneficio nel mangiare verdura, soprattutto cruda e di stagione, cereali integrali e bevande naturali come estratti o centrifugati di frutta e verdura.

Il succo di barbabietola rossa è un valido aiuto per chi soffre di pressione bassa in estate.

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Il calo di pressione è un disturbo molto comune, che possiamo avvertire quando cambiamo posizione bruscamente, per esempio alzandoci da sdraiati o passando dalla posizione seduta a quella eretta. I sintomi che si avvertono in questi casi, generalmente, sono instabilità, lievi capogiri e la vista annebbiata.

Approfondiamo l’argomento con il professor Raffaello Furlan, Responsabile dell’Unità Operativa Clinica Medica e dell’Unità Sincopi di Humanitas.

Cos’è un calo di pressione

La pressione arteriosa viene regolata nel nostro organismo dal sistema nervoso autonomo. Quando cambiamo posizione velocemente, passando dalla posizione seduta a quella in piedi, l’attività nervosa di regolazione cardiovascolare subisce delle improvvise modifiche. Questo perché aumenta sia l’attività nervosa simpatica al cuore – producendo tachicardia – sia l’attività nervosa simpatica diretta ai vasi arteriosi periferici – generando una vasocostrizione arteriosa e venosa che impedisce i cali di pressione

Inoltre, in caso di una temperatura circostante elevata, il sistema nervoso autonomo si trova a dover svolgere anche un’attività di termoregolazione, rendendo il fenomeno complessivo di regolazione più complesso.

La termoregolazione è particolarmente importante per il nostro organismo: la temperatura corporea interna, infatti, deve sempre mantenersi stabile, con un range di temperatura interna molto limitato e una temperatura delle zone periferiche che si assesta tra i 36.0° e i 41.0°. Se la temperatura dell’ambiente circostante sale eccessivamente, la frequenza cardiaca e la vasodilatazione cutanea e periferica tendono ad aumentare. Anche la sudorazione subisce un incremento, un fenomeno essenziale per disperdere il calore del corpo. Infatti, qualsiasi attività che facciamo produce calore che deve essere disperso attraverso la sudorazione e l’incremento della ventilazione polmonare: questa aumenta sensibilmente in condizioni ambientali troppo calde.

Questi meccanismi di compensazione sono fondamentali per impedire alla temperatura corporea di aumentare eccessivamente, rischiando di compromettere i processi enzimatici necessari per la vita.

Quando a questi fenomeni si associa una ipotensione costituzionale (quindi una predisposizione alla pressione bassa), si può verificare un calo improvviso di pressione. I sintomi con cui si manifesta sono: vertigine, spossatezza, o sensazione di mancamento che può condurre, in casi più estremi, allo svenimento (sincope). 

Calo di pressione: i fattori di rischio

Uno dei principali fattori di rischio per i cali di pressione sintomatica è avere abitualmente la pressione bassa. Con questo termine, intendiamo una condizione in cui i valori massimi, o sistolici, sono uguali o inferiori a 90 mmHg e quelli minimi, diastolici, sono uguali o inferiori a 60 mmHg. È un fenomeno tipico del sesso femminile, che si associa a ipotensioni costituzionali e tende a svilupparsi tra i 16 e i 28 anni.

Dobbiamo considerare infatti che, in una condizione di riposo, i valori pressori sistolici (la “massima”) si assestano normalmente intorno ai 100-125 mmHg e i valori diastolici  (la “minima”) a 80-89 mmHg. In caso di attività fisica o sforzi particolarmente sostenuti, la pressione può aumentare fino ad oltre 180/100 mmHg.  Questo avviene comunemente durante un esercizio fisico massimale.

A sforzo concluso, la pressione cala rapidamente, provocando, in particolar modo se la persona si trova in posizione eretta, i sintomi tipici del calo di pressione. Per questo motivo gli atleti non si fermano immediatamente al termine di una prestazione, ma proseguono con un’attività di progressivo defaticamento. 

Tipicamente, dunque, i cali di pressione si verificano in caso di cambi di posizione improvvisi, a seguito di sforzi fisici importanti e con un clima afoso. Anche lavorare al chiuso, in luoghi con un clima a cui l’organismo fatica ad adattarsi, come le cucine dei ristoranti, può comportare un calo di pressione in soggetti predisposti.

Cosa fare per contrastare un calo di pressione

Quando si verifica un calo di pressione, la cosa migliore da fare è sdraiarsi fino a quando i sintomi non scompaiono. Se sdraiarsi non è possibile, può essere d’aiuto anche mettersi in posizione seduta, respirare a fondo e bere un bicchiere d’acqua.

Spesso si ritiene erroneamente che sia importante assumere degli zuccheri: in realtà basta un bicchiere d’acqua per attivare gli osmorecettori epatici in collegamento con afferenze nervose simpatiche e, dunque, provocare una vasocostrizione periferica e far così aumentare la pressione arteriosa.

Gli individui soggetti a cali di pressione dovrebbero cercare di prevenire il fenomeno mantenendosi sempre ben idratati e assumendo una quantità adeguata di frutta, verdura e in generale tutti quegli alimenti che possono garantire un apporto di sali minerali. Da evitare una rapida assunzione della posizione eretta, in particolare quando l’ambiente circostante è particolarmente caldo.

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    Come alzare subito la pressione bassa?

    Uno tra i rimedi veloci per la pressione bassa è quello di sollevare le gambe da seduti o da sdraiati, per favorire il ritorno del sangue al cuore. Per favorire la circolazione e contrastare l'abbassamento di pressione può poi essere utile anche slacciare tutti gli indumenti stretti come jeans, cintura, reggiseno.

    Quale sale usare per la pressione bassa?

    Il cloruro di magnesio, da far preparare al farmacista e da assumere in gocce, è particolarmente efficace in questo senso e decisamente più utile del sale nella gestione della pressione bassa da caldo. Anche il magnesio contenuto nella frutta e nella verdura tipicamente estive è di grande utilità.

    Cosa fa il sale alla pressione?

    Aiutano a regolare la pressione arteriosa, controllano l'equilibrio dei liquidi, mantengono le giuste condizioni per le funzioni muscolari e nervose e permettono l'assorbimento e il trasporto delle sostanze nutrienti attraverso le membrane cellulari.

    Cosa fare in caso di pressione troppo bassa?

    Cosa fare per contrastare un calo di pressione Quando si verifica un calo di pressione, la cosa migliore da fare è sdraiarsi fino a quando i sintomi non scompaiono. Se sdraiarsi non è possibile, può essere d'aiuto anche mettersi in posizione seduta, respirare a fondo e bere un bicchiere d'acqua.