I giorni di congedo paternità sono lavorativi

Congedo parentale: sono inclusi i giorni festivi e di riposo?

I giorni di congedo paternità sono lavorativi

Qualche tempo fa ho chiesto un congedo parentale di una settimana e ho notato che il mio datore di lavoro ha fatto rientrare nel congedo anche il sabato e la domenica precedenti e successivi. Inoltre è capitato che in passato avessi chiesto il congedo parentale e che a questo fosse stato aggiunto (computato nel congedo) il giorno di riposo che mi spettava per legge. Ma è legittimo? Può il datore di lavoro sottrarre dalla mia retribuzione il festivo o il giorno di riposo collegandolo al congedo parentale richiesto?

Il congedo parentale è un periodo di astensione facoltativa dal lavoro concesso ai genitori che siano lavoratori dipendenti, la cui finalità è quella di assegnare agli stessi del tempo per la cura dei propri figli nei primi anni di vita.

Bene, il congedo può essere chiesto in due modi. Su base oraria, ovvero chiedendo di assentarsi per un tot numero di ore lavorative, oppure su base giornaliera: in quest’ultimo caso ci si assenta per un certo periodo di giorni continuativi (ad esempio una settimana, un mese, tre mesi).

Se la fruzione del permesso avviene nel secondo modo, allora dovranno essere considerati come giorni di congedo anche i festivi, le domeniche e i giorni di riposo, sia se rientrano nel periodo di astensione dal lavoro, sia se sono consequenziali allo stesso.

Quindi ad esempio se chiedo di assentarmi dal 2 al 15 gennaio, verranno calcolati come giorni di congedo sia l’Epifania (inclusa nel periodo), che il 1° gennaio (giorno consequenziale al periodo).

Il conteggio del suo datore di lavoro è quindi giusto e legale. Il consiglio è quello di chiedere il congedo ad ore, così da non far rientrare nel conteggio i giorni festivi.

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di Luisa Perego - 15.09.2022 - Scrivici

I giorni di congedo paternità sono lavorativi
Fonte: Shutterstock

Dal 31 agosto 2022 il congedo di paternità obbligatorio per lavoratori dipendenti è entrato in vigore. Che cosa è, come funziona e quanto spetta

Congedo di paternità obbligatorio

Notizia rivolta a tutti i futuri papà. Dal 13 agosto 2022 è entrato in vigore il congedo paternità obbligatorio. Che cosa significa? Che per i lavoratori dipendanti, del settore pubblico o del settore privato, sono previsti per legge 10 giorni di congedo obbligatori pagati al 100% alla nascita o all'adozione del proprio bambino. Come si legge sul portale dell'Inps, il congedo obbligatorio di 10 giorni (disciplinato dall'articolo 27-bis del Testo Unico maternità/paternità, decreto legislativo 151/2001) è "finalizzato a una più equa ripartizione delle responsabilità di assistenza tra uomini e donne e a un'instaurazione precoce del legame tra padre e figlio". Le disposizioni si applicano agli eventi parto, adozione o affidamentoavvenuti dal 13 agosto 2022, giorno di entrata in vigore del decreto legislativo 30 giugno 2022, n. 105.

Quando si può usufruire del congedo

Il padre lavoratore può usufruire dei dieci giorni di congedo in maniera continuavia o frazionata a giorni (ma non frazionata a ore) da due mesi prima la data presunta del parto fino ai cinque mesi successivi alla nascita (o dall'ingresso in famiglia/Italia in caso di adozioni nazionali/internazionali oppure dall'affidamento o dal collocamento temporaneo). Si può utilizzare il permesso anche in concomitanza del congedo di maternità della madre lavoratrice o in caso di morte perinatale del figlio.

In caso di parto gemellare, la durata del congedo è di 20 giorni lavorativi.

Quanto viene pagato il congedo?

Viene riconosciuta un'indennità giornaliera pari al 100% della retribuzione. Vengono computate e indennizzate solo le giornate lavorative.

Il trattamento economico e normativo è determinato ai sensi dell'articolo 22, commi 2-7, e dell'articolo 23 del Testo Unico. Il trattamento previdenziale è quello previsto dall'articolo 25 del Testo Unico.

In questo articolo

  • A chi è rivolto
  • Come fare la domanda e quando

A che è rivolto il congedo

Il congedo è rivolto ai padri lavoratori dipendenti, privati e pubblici, alla nascita del bambino ma anche in caso di adozione e affidamento.

Non è invece previsto per lavoratori autonomi e quelli iscritti alla Gestione Separata.

Quando e come fare la domanda

Quando fare la domanda?

Come scritto sul portale Inps, il futuro padre o padre dipendente deve comunicare in forma scritta al datore di lavoro i giorni in cui intende fruire del congedo, "con un anticipo non minore di cinque giorni, ove possibile in relazione all'evento nascita, sulla base della data presunta del parto, fatte salve le condizioni di miglior favore previste dalla contrattazione collettiva".

Come si fa la domanda?

  • Nei casi di pagamento a conguaglio il padre lavoratore dipendente del settore privato deve comunicare in forma scritta al datore di lavoro i giorni di congedo di paternità obbligatorio. Al posto della comunicazione scritta è possibile utilizzare il sistema informativo aziendale per la richiesta e la gestione delle assenze.
  • Nei casi di pagamento diretto da parte di INPS, la domanda si presenta online all'Istituto attraverso il servizio dedicato. In alternativa, si può fare la domanda tramite Contact center (al numero 803 164 oppure 06 164 164) o tramite enti di patronato e intermediari dell'Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.

I lavoratori dipendenti di pubbliche amministrazioni presentano sempre la domanda alla propria amministrazione datrice di lavoro.

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    Come funzionano i 10 giorni di paternità?

    Il congedo obbligatorio è pari a dieci giorni (anche non continuativi) da fruire in misura intera (non frazionabile ad ore) entro i cinque mesi dall'evento nascita, adozione, affidamento o collocamento temporaneo.

    Come si contano i giorni di congedo obbligatorio padre?

    Consiste in un periodo di astensione obbligatoria di 10 giorni fruibile dal padre lavoratore dipendente tra i due mesi precedenti e i cinque successivi al parto. Viene riconosciuto anche un giorno facoltativo in più di congedo di cui il papà può usufruire in alternativa alla mamma.

    Quando partono i giorni di paternità?

    Possono fruire dei congedi i padri lavoratori dipendenti, anche adottivi, affidatari o collocatari entro e non oltre il quinto mese dalla nascita o dall'ingresso in famiglia o in Italia in caso di adozione nazionale o internazionale, oppure dall'affidamento.

    Come funziona il congedo per paternità?

    La norma prevede il diritto del padre lavoratore dipendente di assentarsi per un periodo di dieci giorni lavorativi (non frazionabili ad ore e fruibili anche in via non continuativa) nell'arco temporale che va dai “due mesi precedenti la data presunta del parto ed entro i cinque mesi successivi”.