In che periodo si piantano gli alberi da frutto

Piantare un albero da frutto in maniera corretta è fondamentale per crescere alberi sani e rigogliosi. Si tratta di un dettaglio importante per ottenere grandi soddisfazioni nel frutteto familiare. Facciamo riferimento al frutteto familiare, poiché, infatti, bisogna distinguere tra la messa a dimora di uno o pochi alberi e quella di un vero e proprio impianto a fini commerciali, magari nell’ambito di un’azienda agricola.

In quest’articolo ci soffermeremo sulle tecniche di base per piantare uno o più alberi da frutto in un frutteto familiare. Cercheremo di capire quali sono i periodi migliori e come gli alberi vanno messi a dimora nella maniera giusta. Inoltre daremo uno sguardo alle esigenze in termini di terreno, ai sostegni, all’irrigazione, alla concimazione e, più in generale, a come coltivare un albero da frutto nel modo migliore possibile.

  • 1 La scelta dell’albero da frutto da piantare: radice nuda o vaso?
  • 2 Vantaggi di piantare alberi da frutto a radice nuda
  • 3 Vantaggi di piantare alberi da frutto cresciuti in vaso
  • 4 Il frutteto biologico misto
  • 5 Quali alberi da frutto piantare
  • 6 La distinzione classica
  • 7 Gli alberi da frutto più amati
  • 8 Le piante da frutto antiche
  • 9 I frutti di bosco
  • 10 Piante da frutto in vaso
  • 11 Gli alberi da frutto di grandi dimensioni
  • 12 Le specie esotiche
  • 13 Il periodo migliore per piantare un albero da frutto
  • 14 Il sesto d’impianto per piantare gli alberi da frutto
  • 15 Terreno e concimazione
  • 16 La preparazione della buca per piantare un albero da frutto
  • 17 Messa a dimora dell’albero da frutto
  • 18 L’inzaffardatura
  • 19 I sostegni
  • 20 Riempire la buca
  • 21 La pacciamatura
  • 22 Irrigazione e cure dopo il trapianto
  • 23 Come coltivare alberi da frutto biologici
  • 24 La gestione del terreno
  • 25 La riproduzione
  • 26 L’impollinazione
  • 27 La potatura degli alberi da frutto
  • 28 I parassiti e le malattie degli alberi da frutto
  • 29 Parassiti
  • 30 Malattie

La scelta dell’albero da frutto da piantare: radice nuda o vaso?

In che periodo si piantano gli alberi da frutto

Alberi da frutto a radice nuda

I vivai che vendono alberi da frutto, di solito propongono ai loro clienti due tipologie di piante: alberi da frutto a radice nuda, che vengono venduti tal quali o al limite con una leggera zolla di terra contenuta in un sacco di juta o plastica; o alberi cresciuti in vaso, con il pane di terra.
Tra queste due tipologie c’è una netta differenza, per prima cosa economica.
Ma anche per quel che riguarda il periodo di messa a dimora.
Com’è ovvio, qualunque sia la vostra scelta, pretendete sempre di avere piante certificate dal vivaista.

Vantaggi di piantare alberi da frutto a radice nuda

Gli alberi a radice nuda sono coltivati in piena terra e poi prelevati in prossimità della stagione della vendita. Occupano meno spazio e hanno bisogno di minori cure del vivaista, per cui possono costare anche il 50% in meno.
Di norma i giovani alberi a radice nuda sono astoni di 2 anni già innestati.
Oltre a quelli appena menzionati, esistono altri vantaggi nello scegliere alberi da frutto a radice nuda:

  • Sono più maneggevoli e leggeri. Possono quindi essere trasportati in modo agevole. Volendo possono essere spediti per corrispondenza con un minor costo per il cliente finale. Inoltre, anche una sola persona può metterli a dimora con facilità
  • Hanno maggiore capacità di attecchimento. A differenza degli alberi in vaso, il loro apparato radicale non deve trasferirsi dal terreno di crescita a quello definitivo.

Vantaggi di piantare alberi da frutto cresciuti in vaso

Anche gli alberi cresciuti in vaso però hanno dei vantaggi. Di solito infatti sono più grandi di età, quindi se attecchiscono bene, vanno prima in produzione.
Il fattore età incide anche sulla potatura di allevamento. L’albero in vaso infatti, ha già subito diversi interventi di potatura, mentre in quelli a radice nuda è l’acquirente che deve intervenire e potare in maniera corretta.

Il frutteto biologico misto

In che periodo si piantano gli alberi da frutto

Frutteto misto

I nostri nonni contadini, per valorizzare al massimo gli spazi a disposizione, creavano il frutteto misto, ossia un appezzamento più o meno grande in cui convivevano diversi tipi alberi.
Questa scelta aveva diversi vantaggi:

  • si aveva sempre frutta fresca a disposizione del consumo familiare;
  • i rischi di una stagione negativa su una o più colture venivano compensati da raccolte abbondanti su altre cultivar;
  • si favoriva la biodiversità in maniera del tutto spontanea.

Il frutteto misto è quello che in molti, oggi, chiamano food forest. Si tratta di uno spazio in cui la produzione dei frutti soddisfa le esigenze dell’autoconsumo, senza esercitare pressioni sull’ambiente naturale.
In frutticoltura professionale, la tendenza è quella d’impianti altamente specializzati e ciò comporta elevati rischi. Pensiamo ad esempio a un agrumeto che viene colpito da una virosi come la tristeza degli agrumi; in poco tempo si rischia di mandare all’aria il lavoro di anni.

In un frutteto ad uso familiare un mix di specie fruttifere diventa una scelta quasi obbligata. Gli spazi a disposizione sono spesso limitati e non ha senso dedicare tutte le energie verso un’unica specie arborea.
Osservando il calendario della frutta di stagione, risulta chiara la convenienza di avere prodotti freschi in tutti i momenti dell’anno.

Quali alberi da frutto piantare

La scelta di quali alberi da frutto piantare nel nostro frutteto biologico parte dalla conoscenza delle diverse specie arboree.

La distinzione classica

In che periodo si piantano gli alberi da frutto

Mela annurca

In agronomia la distinzione classica è quella tra drupacee e pomacee.
Le drupacee identificano gli alberi che producono come frutto una drupa, i principali sono:

  • pesco
  • susino
  • albicocco
  • mandorlo
  • ciliegio

Le pomacee invece raggruppano quelle piante che portano a maturazione come frutto un pomo, le più note sono:

  • melo
  • pero
  • cotogno
  • nespolo comune
  • nespolo del Giappone

Come vedete si tratta degli alberi da frutto più diffusi in Italia, con una grande tradizione nella frutticoltura mondiale.
Di queste cultivar esistono innumerevoli varietà. Nei vivai si trovano quelle più commerciali, derivanti da selezioni che sono state fatte nel tempo.
Per fortuna, nelle nostre campagne esistono ecotipi locali, che con una buona ricerca si possono recuperare e valorizzare. Un esempio lampante sono le varietà di mele: accanto ai noti raggruppamenti quali Gala, Golden e Red Delicious e Fuji, abbiamo importanti varietà autoctone italiane tipo la famosa Mela Annurca o l’Abbondanza.

Gli alberi da frutto più amati

In che periodo si piantano gli alberi da frutto

Albero di melograno in fiore

Accanto a drupacee e pomacee, categorie di cui fanno parte gli alberi da frutto più importanti a livello commerciale, ne abbiamo molti altri che si possono coltivare nel frutteto familiare.
Probabilmente sono gli alberi da frutto più amati dagli hobbisti, che non possono assolutamente mancare in un frutteto misto.
A nostro avviso sono:

  • melograno
  • kaki
  • nocciolo
  • kiwi
  • fico
  • gelso
  • fico d’india
  • pistacchio

Tutte le specie sopra elencate sono più rustiche, quindi meno problematiche nella cura. Questi alberi possono essere facilmente coltivati da tutti, anche da chi è alle prime armi.

Le piante da frutto antiche

Negli ultimi anni si stanno riscoprendo le piante da frutto antiche. Si tratta di quelle specie minori, ma che avevano una grande tradizione nella vita contadina.
Sono alberi dalle dimensioni ridotte, perfetti da coltivare in un piccolo frutteto o semplicemente nel giardino di casa.
Tra queste meravigliose piante ricordiamo:

  • giuggiolo
  • prugnolo
  • mirto
  • corbezzolo
  • azzeruolo
  • corniolo
  • biancospino

I frutti di bosco

Non tutte le piante da frutto si possono coltivare ovunque. Ci sono specie che hanno delle particolari esigenze climatiche, che però si possono sfruttare a proprio vantaggio.
Ad esempio, chi abita in collina o in montagna può cimentarsi nella coltivazione dei frutti di bosco.
Si tratta di cultivar molto resistenti, che regalano piccoli e deliziosi frutti. Non hanno bisogno di molte cure e sono meno suscettibili ad attacchi di parassiti, sono quindi coltivabili da chiunque.
I più noti frutti di bosco sono:

  • more di rovo
  • fragoline di bosco
  • ribes
  • mirtillo gigante americano
  • lampone
  • uva spina
  • aronia

Piante da frutto in vaso

In che periodo si piantano gli alberi da frutto

Albero di limone in vaso

Non sempre si hanno terreni o spazi a disposizione per coltivare alberi da frutto di una certa dimensione. Ciò non vuol dire che si debba rinunciare ad inseguire la propria passione. Un’alternativa è la coltivazione di piante da frutto in vaso, con le specie che meglio si adattano all’allevamento in vaso.
Ad esempio i piccoli agrumi, quali:

  • limone
  • kumquat
  • chinotto

Coltivare in vaso ha anche il vantaggio, nei periodi più freddi, di poter spostare le piante in luoghi riparati. Gli agrumi sono coltivati in frutteti specializzati solo nelle regioni meridionali, ma la coltivazione in vaso fa superare questo limite.
Un’altra pianta perfetta per una coltivazione limitata, ad esempio su un balcone o un terrazzo, è quella amatissima delle fragole.

Gli alberi da frutto di grandi dimensioni

Nel caso si abbiano grandi spazi a disposizione, possiamo piantare alberi da frutto di grandi dimensioni.
Si tratta di specie arboree molto generose, ma coltivabili in collina e con spazio adeguato.
Tra gli alberi con queste caratteristiche, i più noti sono:

  • noce
  • castagno
  • pecan
  • carrube

Spesso questi alberi sono coltivati in terreni con forte pendenza, in questo modo è più facile ottimizzare lo spazio.

Le specie esotiche

Tra gli alberi da frutto che si possono coltivare in maniera biologica nel frutteto familiare abbiamo anche le specie esotiche.
Si tratta di cultivar che da poco sono state introdotte nelle nostre regioni, quasi esclusivamente in quelle meridionali.
Sono alberi da frutto che hanno bisogno di alte temperature per sopravvivere. Noi riteniamo che con i cambiamenti climatici in atto, queste cultivar avranno sempre più spazio.
Le principali sono:

  • papaya
  • mango
  • finger lime
  • avocado
  • frutto del drago
  • annona cherimola
  • banano di montagna (eccezione al clima caldo)
  • feijoa
  • litchi

Il periodo migliore per piantare un albero da frutto

In che periodo si piantano gli alberi da frutto

Alberi da frutto con zolla

Per piantare un albero da frutto partendo col piede giusto si deve scegliere il periodo più adatto.
Gli alberi a radice nuda si mettono a dimora nel periodo di dormienza ma, com’è ovvio, bisogna evitare le gelate. Per le maggior parte delle cultivar questo periodo di dormienza va da novembre a inizio marzo, prima dell’apertura delle gemme.
Piantare un albero da frutto in questo periodo dà un enorme vantaggio alla pianta. Questa, infatti, ha il tempo di far attecchire il proprio apparato radicale, senza bisogno d’irrigazione e prima della ripresa vegetativa.

Quest’aspetto, però, visto da un’altra prospettiva potrebbe presentare degli svantaggi. L’albero a radice nuda, infatti, deve essere messo a dimora subito dopo l’acquisto (o comunque ha tempi più limitati). Il terreno, quindi, deve essere già pronto.
Gli alberi da frutto cresciuti in vaso si possono invece trapiantare durante tutto l’arco dell’anno. E’ sufficiente evitare i periodi siccitosi e quelli di gelo.
In genere, comunque, vengono messi a dimora a primavera.

Il sesto d’impianto per piantare gli alberi da frutto

In che periodo si piantano gli alberi da frutto
Il sesto d’impianto altro non è che la distanza di piantumazione ideale tra un albero da frutto e l’altro o tra un nuovo albero e gli altri già presenti in giardino.
Questa distanza dipende da diversi fattori, primo fra tutti la cultivar prescelta.
Questo perché ogni tipologia di albero avrà, alla fine, un volume diverso.
Per approfondire questo discorso vi consigliamo di leggere i singoli articoli che abbiamo realizzato sugli alberi da frutto. Nello specifico vi abbiamo già parlato di:

  • Kaki
  • Melograno
  • Kiwi
  • Ribes
  • Limone
  • Ciliegio
  • Mandorlo
  • Nocciolo
  • Giuggiolo
  • Noce
  • Prugnolo
  • Fico
  • Gelso
  • Ulivo

Altra decisione molto importante che influisce sul sesto d’impianto è la forma d’allevamento prescelta. Quest’ampio argomento merita un approfondimento specifico, a parte. Per il momento vi segnaliamo quali sono le forme di allevamento degli alberi da frutto più diffuse:

  • Piramide
  • Vaso
  • Palmetta a branche orizzontali o spalliera
  • Palmetta a branche inclinate
  • Fusetto o slender spindle
  • Palmetta a un’impalcatura o palspindel
  • Cespuglio

Altra considerazione in merito alle distanze d’impianto riguarda il posizionamento, specie se pianteremo l’albero da frutto in un giardino piccolo. Bisogna prediligere posizioni soleggiate, ma allo stesso tempo protette dai venti. Evitare inoltre di piantare troppo vicino ai muri di confine. Infine, è bene stare attenti alla presenza di tubature interrate che le radici dell’albero potrebbero far saltare.

Terreno e concimazione

Veniamo ora a parlare del terreno e della concimazione.
In linea generale il substrato ideale per piantare un albero da frutto è quello di medio impasto. Dev’essere fresco, ma senza la tendenza ai ristagni idrici, e con una buona dotazione di sostanza organica.

Il nostro terreno va curato per tempo. Per farlo possiamo praticare negli anni precedenti dei sovesci di leguminose, o comunque possiamo non sfruttarlo con colture troppo esigenti.
In pre-impianto del frutteto, l’ideale è effettuare, agli inizi dell’autunno, una concimazione organica con letame maturo, compost o humus di lombrico (che potete comprare qui).
Se non disponete di nessuna delle tre opzioni, potete acquistare un concime organico naturale biologico come questo che trovate qui.

La sostanza organica va lavorata in superficie con la terra. Questo passaggio garantisce al frutteto le sostanze nutritive necessarie per il primo anno di crescita e oltre. Se il terreno però è troppo duro, sarà necessario far precedere alla concimazione, una vangatura profonda.
Questa lavorazione del terreno lo rende omogeneo all’impianto del frutteto, consentendone una gestione razionale negli anni successivi.
E’ anche vero che questa operazione non sempre è possibile o necessario. Per fare un esempio, potremmo semplicemente decidere di piantare solo uno o due alberi da frutto nel nostro giardino. In questo caso conviene ragionare più banalmente sulla preparazione della buca.

La preparazione della buca per piantare un albero da frutto

In che periodo si piantano gli alberi da frutto
Le buche per piantare un albero da frutto dovranno essere abbastanza larghe e profonde. In questo modo le radici, nella loro crescita, troveranno terra morbida di riporto.
Una buona misura è di 0,80 x 0,80 m di ampiezza e 0,60 di profondità (più o meno due vangate). I primi 20-25 cm (terra di coltura) li rivolteremo da un lato usando la vanga, i 40 successivi li rivolteremo invece dall’altro lato. I due lati saranno tenuti ben separati.
Alla piantumazione si procederà in senso inverso, separando dal terreno di riporto eventuali zolle erbose, pietre o macerie.

Se non avete effettuato la concimazione del terreno come visto in precedenza, si può sistemare sul fondo della sostanza organica. Potete usare letame maturo, compost, humus di lombrico. La sostanza dovrà poi essere ricoperta con un leggero strato di terra.
Possiamo inoltre aggiungere della sostanza organica alla terra di riporto ricavata dallo scavo e che useremo per ricoprire la buca.
Questo farà da nutrimento alla pianta nel primo periodo dell’attecchimento.
Infine, se il terreno non drena bene, è l’occasione per sistemare sul fondo ghiaia o argilla espansa (che trovate qui). Anche questa sarà poi ricoperta da uno strato di terriccio.

Messa a dimora dell’albero da frutto

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Inzaffardatura di un albero da frutto

È arrivato il momento di piantare un albero da frutto, con la messa a dimora.
Vediamo in particolare come mettere a dimora un albero a radice nuda, con un procedimento classico.
Innanzitutto bisogna individuare il colletto del tronco (collare radicale), ossia il punto in cui il tronco si espande alla base dell’albero.
Questo punto dovrà rimanere visibile dopo che l’albero è stato piantato.
Bisogna poi pulire l’apparato radicale rimuovendo eventuali protezioni e zolle leggere. Se le radici sono troppo aggrovigliate provate con delicatezza a scioglierle.
Se qualcuna è troppo lunga e spessa, accorciatela pure.

L’inzaffardatura

Prima di adagiare l’albero nella buca potete usare l’antica tecnica dell’inzaffardatura. Questa consiste nell’immergere le radici in un impasto semi-liquido ottenuto mischiando, in parti uguali, terra e letame fresco privo di paglia e diluito nell’acqua.
Le radici possono rimanere immerse anche per un giorno. Ne trarranno grande beneficio al momento dell’impianto e soprattutto alla ripresa vegetativa.

I sostegni

Predisporre un sostegno prima di sistemare l’albero nella buca può essere d’aiuto. Questo dev’essere costituito da un robusto palo in legno combinato con un laccio ampio e flessibile da legare alla metà inferiore dell’albero. Il sostegno manterrà la pianta diritta e la proteggerà dal vento.
Dopo l’eventuale zaffardatura e il sostegno, sistemare l’albero nella buca ben dritto e col colletto in linea al terreno.

Riempire la buca

In che periodo si piantano gli alberi da frutto

Iniziare a riempire con la terra per raggiungere il livello, procedendo nell’ordine inverso allo scavo. Ossia, si usa prima il secondo strato più profondo, poi il primo, quello superficiale. I due strati, se avete seguito le precedenti istruzioni sulla preparazione della buca, saranno separati.
E’ molto importante in questa fase compattare per bene la terra, man mano che si aggiunge il terriccio. Per aiutarci in questa operazione possiamo annaffiare durante il riempimento, sarà l’acqua stessa a compattare il terreno.
Riempita per bene la buca e compattato il terreno, procedere con un’ultima abbondante annaffiatura.

La pacciamatura

Ulteriore consiglio che diamo è quello di usare la pacciamatura naturale da mettere intorno alla pianta. Questa la proteggerà dal gelo e dall’erosione. Con la pacciamatura però è meglio non avvicinarsi troppo al colletto della pianta. Il consiglio è quello di lasciare almeno 10 cm di distanza. L’accumulo di pacciame proprio contro il tronco dell’albero, infatti, può favorire lo sviluppo di funghi, anche patogeni. Alcuni esempi che abbiamo già analizzato sono la bolla del pesco e l’occhio di pavone dell’ulivo. Queste malattie nelle piante giovani possono causare gravissimi danni. Lasciando quindi, come consigliato, una zona libera alla base dell’albero, riduciamo l’umidità della corteccia e ne preveniamo la decomposizione.

Irrigazione e cure dopo il trapianto

Nel piantare un albero da frutto, le piante a radice nuda messe a dimora in autunno, di solito non hanno bisogno d’acqua durante i primi mesi. Anche nei mesi successivi ne richiederanno molto poca, poiché le radici avranno avuto un buono sviluppo.
Questo è vero se le condizioni ideali, con precipitazioni nella norma. In una primavera-estate molto siccitosa si dovrà ricorrere spesso all’irrigazione, soprattutto nel primo anno di crescita. Se il trapianto è avvenuto in primavera inoltrata, da un albero in vaso, l’apporto idrico dovrà essere ancora più sostenuto.
In inverno invece, fate attenzione agli arrivi improvvisi del gelo. Una buona idea è predisporre un’adeguata protezione per i giovani alberi.

In generale, le piante giovani sono meno soggette agli attacchi di parassiti. Questi, però, possono rappresentare un serio problema quando le infestazioni sono estese.
Tra i più comuni vi segnaliamo la cocciniglia, gli afidi, i parassiti del pesco, la mosca bianca, il rodilegno rosso e le cimici.

Come coltivare alberi da frutto biologici

Dopo aver deciso di piantare un albero da frutto, bisogna spendersi, com’è ovvio, per prendersene cura. Realizzare un frutteto familiare dal nulla non è semplice, ma è fattibile con i giusti accorgimenti. Ovviamente bisogna conoscere l’albero da frutto che si vuole impiantare. Ma una volta scelti e piantati gli alberi, così come abbiamo visto nel capitoli precedenti, si passa all’impostazione vera e propria del frutteto.

La gestione del terreno

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Frutteto inerbito

Una volta avviata la coltivazione la prima domanda a cui rispondere è: come gestire il terreno del mio frutteto? Chiunque, infatti, vuole vedere il proprio appezzamento pulito, libero dalle erbe infestanti. Anche perché le colture arboree soffrono della concorrenza delle malerbe. Quindi, un’opzione è quella di lavorare il suolo con frequenti zappettature. Questa cosa però non è sempre possibile e conveniente.
Lavorare di continuo il suolo ha dei costi (attrezzature, tempo, fatica). Inoltre, fa diminuire la biodiversità e se ne penalizza la fertilità.
Nei terreni in pendio, poi, le lavorazioni causano dilavamento e perdita di terreno stesso.
L’alternativa per gestire correttamente il terreno in un frutteto biologico è data dall’inerbimento. Questo consiste nel seminare tra gli alberi da frutto dell’essenze erbacee, che arricchiscono il suolo e non ne alterano la biodiversità, favorendo inoltre la presenza degli insetti utili.
Attraverso lo sfalcio di queste essenze poi, si effettua anche una concimazione organica.

La riproduzione

Gli alberi da frutto si riproducono tipicamente per innesto. Questa importante tecnica botanica non è però semplice e alla portata di tutti. È quindi più facile acquistare le giovani piante in vivaio, già innestate.
Occorre però prestare la massima attenzione all’acquisto. Spesso, purtroppo, sul mercato si trova materiale vivaistico infetto, ovvero alberi già malati.
Un vivaista serio vi deve garantire i piccoli alberelli che andrete ad acquistare. Questi devono essere certificati, esenti da malattie e virosi.
Trovate dunque un vivaista di fiducia, che non cerchi di rifilarvi piante non sane.
Questo rapporto fiduciario, sembrerà banale dirlo, ma sta alla base del successo di una qualsiasi coltivazione biologica.

L’impollinazione

In che periodo si piantano gli alberi da frutto

Fiori di pesco

La biologia fiorale è diversa per ogni albero da frutto. Le specie fruttifere hanno due tipi d’impollinazione, ossia:

  • autoimpollinazione (autogama). Si ha quando il polline transita in modo diretto dall’antera di un fiore, allo stigma dello stesso fiore (fiori ermafroditi). Questo tipo di piante sono dette autogame;
  • impollinazione incrociata (eterogama). Ossia, quando il polline va dall’antera di un fiore, allo stigma del fiore di un’altra pianta della stessa specie. In questo caso si tratta di piante allogame.

Il trasporto del polline viene solitamente operato:

  • da api e altri insetti impollinatori (impollinazione entomofila)
  • dal vento (impollinazione anemofila).

Il consiglio che diamo per favorire l’impollinazione, anche nel caso di piante che si autoimpollinano, è di non avere esemplari unici della stessa specie botanica. È sempre meglio avere più piante di varietà diverse.
Ciò ad esempio è obbligatorio per colture come kiwi o nocciolo, che hanno bisogno del maschio impollinatore per produrre frutti.
Molto spesso ci si domanda: “Perché il mio albero da frutto fa tanti fiori e non fruttifica?”.
La risposta nella maggior parte dei casi è semplice: “Mancata impollinazione”.

La potatura degli alberi da frutto

Tra le operazioni colturali, quella che sicuramente riveste la maggiore importanza per gli alberi da frutto è la potatura.
Ogni specie arborea però ha esigenze diverse, soprattutto in base alla forma di allevamento che abbiamo scelto.
Noi dedichiamo diversi approfondimenti alla potatura, nel nostro blog abbiamo già trattato quella di:

  • kaki
  • fico
  • melo
  • pero

I parassiti e le malattie degli alberi da frutto

La difesa biologica da parassiti e malattie è la parte più critica nella coltivazione del frutteto.
Purtroppo sono sempre più numerosi i parassiti e le malattie che interessano gli alberi da frutto. Sfortunatamente il loro contenimento non è sempre semplice. Basti pensare ai danni provocati dalla cimice asiatica, una specie aliena al nostro ecosistema, che sta diventando un vero incubo per i frutticoltori, professionali e non.
Per capire bene come intervenire su parassiti e malattie degli alberi da frutto è necessario un adeguato approfondimento.
In questa sede proponiamo un elenco dei principali parassiti e malattie delle colture aroboree da frutto.

Parassiti

  • cimici verdi e asiatiche
  • diverse specie di cocciniglia
  • oziorrinco
  • popilia japonica
  • i principali parassiti del pesco
  • rodilegno rosso
  • rodilegno giallo
  • afide lanigero del melo
  • carpocapsa del melo e del pero
  • cocciniglia del fico
  • mosca orientale della frutta
  • afide nero del ciliegio
  • mosca della frutta
  • minatrice serpentina degli agrumi
  • cocciniglia mezzo grano di pepe
  • formiche

Malattie

  • bolla del pesco
  • monilia delle drupacee
  • ticchiolatura del melo e del pero
  • colpo di fuoco batterico
  • mal secco degli agrumi
  • muffa degli agrumi

Che alberi si possono piantare nel mese di marzo?

In questo mese e in fase di luna nuova piantare a dimora in terreno compatto, umido e ricco di sostanza organica meli, peri pruni, ciliegi e noccioli e gli olivi innestati. In fase di primo quarto o luna crescente piantare albicocchi e prugni.

Qual è il momento migliore per piantare alberi da frutto?

Il periodo migliore per piantare gli alberi da frutto è l'autunno, prima cioè che arrivi il grande freddo invernale, quando le piante di frutta sono in riposo vegetativo e prive di foglie. In questo modo l'albero da frutto inizierà ad emettere la nuova vegetazione non appena le temperature cominceranno a salire.

In che mese si piantano gli alberi?

È consigliabile piantare gli alberi durante l'inverno o in autunno, quando cadono le foglie. Questo è il periodo di riposo vegetativo delle piante. Tra l'altro, in questi mesi il clima è più fresco e spesso piovoso. Questo favorisce un più rapido attecchimento.

In che luna si piantano gli alberi da frutto?

Fase di luna crescente: occasione per la messa a dimora degli alberi da frutto.