Abito bianco e oro o nero e blu

Vestito blu e nero o bianco e oro, questo è il dilemma!

La ventunenne cantante scozzese Caitlin McNeill ha scatenato un vero e proprio caso, condividendo sul proprio profilo Tumblr la foto di questo vestito. Perchè? Perchè c’è chi, osservando la foto, vede un vestito blu e nero, e chi, invece, vede lo stesso vestito bianco e oro.

Il web è impazzito: ognuno vuole dire la sua, e gli schieramenti combattono a colpi di hastag: #blueandblack e #whiteandgold, che sono in cima alle classifiche degli hastag più popolari su tutti i social network. Anche le star non resistono e si rendono partecipi del misterioso rompicapo: Taylor Swift, famosa cantante americana, lo vede blu e nero, così come il suo collega Kanye West, che però è in contrasto con sua moglie, Kim Kardashian, che lo vede, invece, bianco ed oro.

Vestito blu o oro? La spiegazione va ricercata nella biologia ed è apparentemente semplice: la luce entra nell’occhio attraverso le lunghezze d’onda corrispondenti ai diversi colori, poi colpisce la retina nella parte posteriore dell’occhio, dove i pigmenti sono connessi alla corteccia visiva. A questo punto, interviene un processo elaborativo che trasforma il tutto in un’immagine, quindi il cervello capisce ciò che la luce sta “rimbalzando” e sottrae in sostanza il colore “reale” dell’oggetto.

«Il nostro sistema visivo dovrebbe buttare via le informazioni su ciò che illumina ed estrarre informazioni sulla riflettanza reale», dice Jay Neitz, neuroscienziato e professore di Oftalmologia presso l’Università di Washington. In ottica la riflettanza è il rapporto tra l’intensità della radiazione riflessa e quella della radiazione incidente, appunto una grandezza adimensionale.  «Ma io ho studiato le differenze individuali nella percezione dei colori per 30 anni, e questa è una delle più grandi differenze individuali che abbia mai visto», continua Neitz. Secondo il professore, ciascuna delle tre cellule coniche di rilevamento nella retina dei tre colori primari – verde, blu e rosso – può raccogliere e percepire circa un centinaio di gradazioni.

Pascal Wallisch, ricercatore e professore di Psicologia nella medesima università, ha cercato di spiegare sulla rivista online Slate (riportato da Il Post) come mai non tutti vediamo lo stesso colore: “L’immagine del mondo circostante che arriva al cervello dipende esclusivamente dagli occhi: ci sono però molti passaggi tra la trasformazione dell’energia luminosa in impulsi elettrici, che avviene nell’occhio, e l’attività neurale che corrisponde a una percezione cosciente del mondo. […] Molte parti del cervello contribuiscono a ogni singola percezione, e non dovrebbe sorprendere che persone diverse possano ricostruire il mondo circostante in modi diversi”. Addirittura, continua il professore, è alquanto logico che il cervello possa dare interpretazioni diverse di ciò che percepisce, e questo vale anche per i colori e le condizioni di illuminazione. Infatti, per comprendere un oggetto se sia di un determinato colore o di altro, per l’occhio è importante anche prendere in considerazione il contesto; ad esempio, una sfumatura di grigio può sembrare più scura se riflessa su una superficie chiara, e viceversa.

Per di più c’è un altro tipo di contesto da considerare, ed è quello temporale. Non percepiamo gli stimoli visivi in modo estemporaneo, ma in relazione a quello che abbiamo già percepito in precedenza”; la percezione visiva quindi può cambiare davvero per ognuno di noi.

Qual è la verità sul vestito bianco e oro o nero e blu?

Se ve lo state chiedendo, il reale colore del vestito è blu e nero, non bianco e oro,  ma è sicuramente interessante ed affascinante osservare quanto la visione del mondo possa essere relativa, come ognuno di noi possa vedere delle differenze così “straordinarie” in un cosa che dovrebbe essere così “ordinaria” come la foto di un banalissimo vestito da cerimonia.


Vestito blu e nero o bianco e oro, ovvero fenomeni ottici

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Il vestito blu e nero o bianco e oro: l’illusione ottica che ha diviso il mondo in due parti

Non è la prima volta che la percezione visiva fa brutti scherzi. Ma sicuro non si era mai arrivati ad un evento empirico di proporzioni così massicce per il quale la popolazione mondiale si divide in due macro categorie: è il vestito blu e nero o bianco e oro? Per ora le stime sono approssimative. I dati della rete per ora sentenziano che il 70 per cento di persone lo vedono oro e bianco e il 30% nero e blu. Le motivazioni scientifiche sono sicuramente alla base della nostra visione intesa come “percezione” e quindi non come dato assoluto. Gli scienziati specializzati in neuroscienze si erano già accorti della singolarità della visione quando per esempio avevano notato che le donne avevano la capacità di osservare un numero più alto di tonalità di colori primari, rispetto al genere maschile. E ancora molte altre singolarità dovute a quanto si usa l’emisfero destro piuttosto che il sinistro. O di come l’umore si rifletta sulla percezione di alcuni sensi. Ma torniamo all’ illusione ottica in questione: cos’è che ci fa vedere i colori dell’immagine in due modi completamente diversi? Da un punto di vista scientifico la visione è data dalla capacità del nostro cervello di recepire diversi fattori (in questo caso) di luminanza che l’immagine ci fornisce e decodificare tali informazioni convertendole in colore recepito. Per chi non lo sapesse, la luminanza è quel valore ottenuto dal contrasto tra oggetto e sfondo. Quando quest’ultimo ci appare più luminoso il soggetto in primo piano ci sembra più scuro e quindi con tonalità più scura. Quando invece lo sfondo ci appare più scuro le tonalità del soggetto ci appaiono più chiare. Ma il fattore che determina la codifica di queste informazioni è dato soprattutto dalle nostre personalissime ESPERIENZE regresse. Che determinano e modellano in maniera importante la nostra percezione visiva. E quindi il risultato finale dell’osservazione. Queste basi scientifiche ci aprono, inevitabilmente, la mente verso nuove frontiere psicologiche e sociologiche.

Il vestito blu e nero o bianco e oro: Esiste la verità assoluta?

Cos’è la verità? É tutto frutto di una percezione? Sappiamo davvero che questa realtà è “vera” o viviamo in matrix? Riguardo alla percezione del mondo possiamo davvero dire che ognuno ha il proprio punto di vista. Ciò potrebbe aprire la strada verso

Abito bianco e oro o nero e blu
l’accettazione di vari punti vista diversi dal nostro dove la diversità di opinione è un arricchimento e non una limitazione. Un giorno, magari, potrai svegliarti e sentire di un 70% della popolazione che vede il cielo verde e non per gli inquinanti atmosferici o per una “crisi daltonica di massa” ma solo per una percezione visiva personale e diversa. Altre domande di carattere sociologico-psicologico potrebbero essere interessanti, per esempio: se solo 10 persone nel mondo avessero visto il vestito di colore blu e nero allora il vestito sarebbe stato “realmente” oro e bianco?.. anche se la commessa del locale avrebbe aperto una pagina social dicendo che il colore originale sarebbe blu e nero. E quelle dieci persone come sarebbero state considerate dalla massa? Bugiardi o peggio pazzi? Questo mi ricorda un vecchio detto arabo dove l’anziano saggio del villaggio disse a tutti di non bere l’acqua di un certo pozzo perché tale acqua avrebbe fatto impazzire chiunque l’avesse bevuta. Gli abitanti non credendoci vollero berla lo stesso e impazzirono tutti. Tutti tranne l’anziano che rimase saggio e in piena salute mentale. Però in un villaggio di soli pazzi venne considerato dagli abitanti l’unico “vero” pazzo. Infelice di quell’esistenza anche lui alla fine andò al pozzo e bevve l’acqua per non rimanere solo. Potremmo andare avanti un infinità facendo domande esistenzialiste e antropologiche su cosa sia la verità ma il punto in comune a tali risposte, più o meno disconcordanti, rimane l’accettazione del diverso e delle opinioni altrui e rappresenta l’unico modo che ci rimane per cooperare in maniera produttiva e rispettosa in questo mondo. E tu? Di che colore vedi il vestito blu e nero o bianco e oro ? Scrivicelo qui sotto siamo curiosi!

A cura Di Mac Rizzo