Xiaomi mi led tv 4s 43 recensioni

Sebbene Xiaomi sia presente in Italia con diverse gamme TV che spaziano dai 32 pollici della serie P1, fino ad arrivare ai 75 pollici della serie Q1, completa di retroilluminazione QLED, 4K Ultra HD con supporto HDR10, HDR10+ e Dolby Vision e tutti dotati di Smart TV Android TV, il brand cinese fatica ancora ad imporsi con continuità sul nostro mercato. E questo nonostante a livello globale (soprattutto per il mercato interno) sia presente con molti più modelli, inclusi OLED, LCD Mini LED e tagli fino a 100 pollici.

Per cercare di distinguersi maggiormente dall’agguerrita concorrenza, Xiaomi ha siglato una partnership con Amazon che vede l’approdo della nuova serie F2, caratterizzata per l’integrazione nativa della piattaforma Smart TV Amazon FireOS. Tradotto in soldoni questo significa che i nuovi Xiaomi F2 da 43, 50 e 55 pollici hanno la Fire TV e tutti i relativi servizi a portata di telecomando. Telecomando che, non a caso, è assolutamente simile a quello delle “chiavette” HDMI Fire TV Stick, fatta salva l’aggiunta di un tastierino alfanumerico.

Esperienza d’uso a parte, le caratteristiche tecniche di questa nuova gamma LCD 4K Ultra HD (sì, sono tutti con pannelli a risoluzione nativa 3840 x 2160 pixel) con supporto HDR10 e HLG non fanno gridare al miracolo, però hanno da loro un listino a dir poco interessante: il 43 pollici viene venduto a 399 euro, il 50 pollici a 449 euro e il 55 pollici a 499 euro. E tutti vengono subito immessi sul mercato in promozione lancio rispettivamente a 339 euro, 379 euro e 419 euro. Abbiamo provato in anteprima il più piccolo della serie: scopriamo insieme come va!

SOMMARIO

CARATTERISTICHE TECNICHE E DOTAZIONE

Il primo aspetto che colpisce del nuovo Xiaomi F2 da 43 pollici è la sua leggerezza. Poco meno di 7 kg, incluse le due staffe “piedistallo” laterali in plastica dal peso di pochi grammi. Esteticamente è complessivamente gradevole e le cornici che circondano il pannello sono piuttosto sottili. Nella vista laterale, il TV non è un campione di snellezza e il pannello posteriore è in metallo lamierino.

Quindi attenti ad eventuali movimenti bruschi durante gli spostamenti, non mi da l’aria di avere a che fare con una scocca a prova di urti. Insomma costruttivamente il TV denota la sua natura “economica” e da questo punto di vista non si discosta da tanti altri modelli “entry-level” di altre marche. E ci sta, visto che viene proposto al lancio a poco più di 300 euro.

La dotazione prevede l’utilizzo di un pannello LCD a risoluzione nativa 4K Ultra HD, con retroilluminazione direct LED, refresh-rate a 60Hz, riproduzione dei colori a 8 bit con FRC (per poter riprodurre i contenuti fino a 10 bit) e copertura gamut dichiarata al 90% del DCI-P3. Per quanto riguarda l’HDR è previsto il supporto ad HDR10 e HLG, mentre mancano quindi HDR10+ e Dolby Vision.

Piuttosto completo il parco connessioni con 4 porte HDMI, di cui 3 in versione 2.0 e una in versione 2.1. Attenzione però: la porta HDMI 2.1 è di fatto una 2.0 con in più il supporto al canale audio di ritorno eARC. Non sono quindi previste funzionalità gaming, né tanto meno bande passanti a 40 o 48 Gbps.

Troviamo anche un’uscita digitale ottica, una porta Ethernet, i coassiali d’antenna DVB-T/T2 e satellite DVB-S2 (ovviamente completi di supporto alla decodifica HEVC Main10 e di interattività HbbTV di ultima generazione), i mini-jack video composito e uscita cuffie, lo slot CI+ e 2 porte USB 2.0.

Sul fronte wireless è previsto il Bluetooth 5.0 (che serve anche per il telecomando) e il Wi-Fi dual-band con supporto Mirroring, nonché Apple AirPlay e integrazione dell’assistente vocale Amazon Alexa, richiamabile sia dal microfono del telecomando, sia da un eventuale speaker Amazon Echo (anche per accendere e spegnere il TV a voce senza bisogno del telecomando.

Sotto alla scocca, troviamo a comandare le operazioni un SoC MediaTek MT9020 con architettura quad-core ARM A55 da 1,5 GHz, GPU Mali G52 MP2 con 2GB di RAM e 16GB di spazio d’archiviazione. Trattasi della stessa piattaforma usata già per altri TV “Amazon” venduti, ad esempio, negli Stati Uniti a marchio Toshiba. Un SoC quindi già rodato per far girare l’interfaccia Fire TV e questo è sicuramente un punto a favore.

Tra l’altro, oltre alla decodifica hardware dei contenuti in H.264 e H.265 (HEVC), supporta anche il codec AV1 (che è risultato effettivamente sfruttabile su alcuni contenuti Youtube) e sul fronte audio la decodifica delle tracce in DTS (anche in versione lossless) e Dolby Audio. A proposito di audio, lo Xiaomi F2 può contare su 2 altoparlanti con una potenza dichiarata di 2 x 12W.


Venendo all’interfaccia Smart TV, l’approccio è in tutto e per tutto quella di una Fire TV Stick (il dongle HDMI di Amazon) con in più le voci dedicate alle trasmissioni TV in diretta e i menu per richiamare e impostare i preset delle Immagini e dell’Audio. Il feeling, la logica e la navigazione sono quindi identici e chi fosse già abituato a usare i dongle di Amazon si troverà perfettamente a suo agio.

Nello specifico viene utilizzata la versione Fire OS 7.2.7.8 (che ricordiamo essere basata su Android 9) con accesso a tutte le App che siamo stati abituati ad utilizzare con le Fire TV Stick. Non mancano ovviamente i suggerimenti di visione in base ai propri gusti e alle applicazioni attive e la “Home” si presenta anche con dei banner pubblicitari.


Non mi metto a fare l’elenco delle App disponibili e mi limito a confermare che ci sono tutte quelle utili ad accedere ai film, le serie TV, i documentari, la musica e gli eventi sportivi attivi nel nostro mercato: da Amazon Prime Video (ovviamente!), a Netflix, Disney+, AppleTV+, DAZN, Now, RaiPlay, Youtube, Discovery+, Spotify, ecc…

Nessun problema nel riprodurre i contenuti fino a risoluzione 4K Ultra HD, anche con HDR (ovviamente solo HDR10, visto che Dolby Vision e HDR10+ non sono supportati) e chi possedesse una soundbar o un sistema Home Theater con supporto Dolby Atmos potrà fruirne una volta configurata l’uscita HDMI ARC / eARC. Pass-through della codifica Dolby Atmos (con core Dolby Digital+) che ha funzionato perfettamente da Netflix, ma anche da Disney+, ma che paradossalmente non viene abilitato con Amazon Prime Video. Ci auguriamo sia solo un bug della prima ora, che verrà poi risolto con un aggiornamento firmware e che abbiamo già segnalato al costruttore.

LE MISURE E I CONSIGLI PER REGOLARE LA TV

Per la prima installazione è sufficiente seguire passo passo le indicazioni a schermo (con tanto di QRCode che permette di attivare in pochi secondi il proprio account Amazon da smartphone) per ritrovarsi dopo qualche minuto con il televisore sintonizzato e pronto all’uso. Chi volesse potrà anche configurare diversi profili di accesso, esattamente come farebbe con una FireTV Stick.

Il TV parte di fabbrica con il preset d’immagine “Standard” e per ogni porta HDMI e i vari servizi App / Mediaplayer è possibile scegliere in alternativa anche le modalità “Cinema”, “Sport”, “Gioco” e “PC”. Le stesse modalità vengono anche replicate per l’HDR. Anche per l’audio sono previsti 5 preset: “Standard”, “Musica”, “Film”, “Clear Voice” e “Enhanced Bass”. Qualche leggera differenza tra le varie modalità preimpostate è possibile avvertirla, però l’estensione in frequenza degli altoparlanti in uso è quella che è, quindi non ci farei troppo affidamento.


Tornando invece alle impostazioni delle immagini, il TV consente pochi margini di miglioramento e non è, di fatto, calibrabile (nel vero senso del termine). Non sono presenti voci per modificare il bilanciamento del bianco, né tanto meno per intervenire sui colori tramite un CMS.

E’ possibile intervenire quindi sulla retroilluminazione, la luminosità, il contrasto, la tinta, la temperatura colore e sui preset del gamma, nonché abilitare o meno il local-dimming (ma essendo un direct LED i margini sono obiettivamente ristrettissimi) e poco più. Quindi, come stiamo per vedere dalle misure, prendete per buono quello che vi viene proposto scegliendo il preset più adeguato e non toccate praticamente altro.

Come sempre, dimenticate il preset “Dinamico”, davvero troppo scorretto in tutto. Lo “Standard” va leggermente meglio, ma risulta anch’esso tendenzialmente troppo freddo (si può notare dalla misura della scala dei grigi l’eccesso di blu e la temperatura colore da quasi 9500° K). Impostando la temperatura colore su “Caldo” è un preset che potete utilizzare per vedere trasmissioni TV e Sport, anche perché raggiunge 230 nit di picco luminanza, sufficienti per ambienti diurni non in pieno sole o comunque con un punto luce in ambiente. Il contrasto supera di poco i 5000:1 e il dato non particolarmente esaltante è dovuto al livello del nero che parte da 0,04 nit, tipico dei pannelli LCD di questa fascia di prezzo.

Il preset più corretto da utilizzare, specie per la visione di film o serie TV (sia da sorgenti esterne che da App o Mediaplayer) è senza dubbio “Film”. Non è perfetto e “soffre” anch’esso dei limiti del panello in termini di livello del nero e contrasto nativo, però quanto meno il bilanciamento del bianco è abbastanza lineare, con un DeltaE medio tutto sommato accettabile e penalizzato in gran parte dal gamma dalla discesa repentina dai toni medi a salire.

Di fabbrica, in virtù dei 260 nit di picco luminanza, questa modalità va bene per le visioni diurne, mentre per le riproduzioni serali o in stanza buia suggeriamo di abbassare la retroilluminazione LED a un livello compreso tra 20 / 25 per ottenere un target di luminanza di circa 100-120 nit. Questo intervento avrà un impatto favorevole sul livello del nero (che si dimezza scendendo a 0,02 nit), mentre alle alte luci tenderà a far emergere un leggera deriva del punto del bianco verso il magenta. La coperta è corta e quindi bisogna accontentarsi ma, onestamente, considerando la fascia di prezzo mi sarei aspettato di peggio.

Per quanto riguarda la riproduzione dei colori, la saturazione è fin troppo eccessiva e agli estremi il gamut REC709 non viene mai centrato con, in particolare, rosso, magenta e blu ben oltre i target di riferimento. Non avendo controlli su cui poter intervenire, ne prendiamo atto e ce li teniamo così.

Per la cronaca, abbiamo misurato anche i preset “Sport”, “Gioco” e “PC” però non apportando alcun miglioramento d’interesse (potevano tranquillamente non essere presenti), direi che possiamo passare direttamente all’HDR.

E devo dire che, tutto sommato, con la modalità “Film”, l’HDR non se la cava affatto male. Sfoggia un ottimo bilanciamento del bianco fino ai toni medi, per poi virare al freddo alle alte luci. Certo, il livello del nero e il picco di luminanza massimo di 300 nit (in qualsiasi condizione, che sia a pieno schermo o un puntino bianco, sempre 300 nit massimi saranno) rendono l’immagine poco dinamica e modulabile, però quanto meno la curva di tone-mapping viene seguita correttamente (e non è poco!).

Anche la resa dei colori è più che buona, con una copertura gamut BT2020 che arriva al 71% e quella DCI-P3 che supera addirittura il dichiarato arrivando al 92%. Anche il Color Checker conferma il buon settaggio di fabbrica dei colori in HDR. Ovviamente il tutto tenendo sempre a mente la fascia di prezzo del prodotto (non sto dicendo che abbia le prestazioni HDR di un top di gamma, neppure lontanamente). Quindi quando volete riprodurre contenuti in HDR10 o HLG, usate la modalità “Film” così com’è!

LA PROVA DI VISIONE E CONCLUSIONI

Il vero valore aggiunto di questa TV (e di tutta la gamma F2, compresi i tagli da 50” e 55” che utilizzano pannelli ed elettronica con caratteristiche del tutto simili) è senza dubbio la Fire TV built-in. Per essere un prodotto “entry-level” l’interfaccia è risultata sempre veloce, reattiva e affidabile. Molto più di altri pari fascia dotati di smart TV Android, ad esempio.


Il cambio canali è abbastanza veloce e l’esperienza d’uso complessiva è appagante e intuitiva. Buono il dettaglio delle immagini con i canali in HD, mentre l’upscaling dei canali “standard definition” appare perfettibile (ma la diagonale di “soli” 43 pollici aiuta a migliorare la percezione generale).

Per la riproduzione degli eventi sportivi è disponibile anche l’elaborazione del moto (di tipo MEMC) che non va oltre i 60Hz. Non è sempre velocissima nel rilevare i panning (specie sulle scritte in movimento) ed emerge anche qualche artefatto di troppo, però la resa è sostanzialmente in linea con quella di tanti altri modelli di primo prezzo.

La qualità della immagini è complessivamente piacevole, nonostante i limiti di contrasto, che vengono in minima parte compensati dall’intervento di local-dimming (software) e, volendo, per la trasmissioni televisive anche dall’opzione di “contrasto dinamico”. Alle bassi luci è sempre abbastanza difficile tirare fuori chissà quale dettaglio, mentre con immagini ad elevato APL (quindi belle luminose) la resa risulta più che discreta. In SDR l’eccesso di saturazione sui colori si nota in particolare sul rosso e il verde.

Con i contenuti in 4K si apprezza invece l’ottimo dettaglio del pannello nativo, mentre in HDR sembra sempre mancare quell’emozione che dovrebbero, invece, regalare immagini ad elevata dinamica. Ma i miracoli non si possono chiedere: con 300 nit di picco massimo e un livello del nero che parte da 0,05 cd/mq i limiti sono costruttivi. Non esiste elettronica che possa metterci una pezza. Quanto meno ho apprezzato l’assenza di clipping alle alte luci e la buona resa dei colori (anche se mancano, ovviamente, anch’essi dell’attesa luminanza).

Fronte multimediale, il mediaplayer integrato ci mette un po’ ad accedere a tutti i contenuti presenti nell’hard-disk appena collegato (probabilmente perché deve generare anche tutte le anteprime), ma risulta poi veloce nelle navigazione. Non abbiamo avuto problemi a riprodurre qualsiasi tipo di contenuto e con diversi codec e container (H.264, HEVC, MKV) e anche i vari codec audio (Dolby, DTS) vengono riprodotti senza esitazioni. Con alcuni file in 4K HDR ad elevato bitrate abbiamo notato qualche incertezza all’avvio, per poi riprendere la visione in maniera fluida.

Il mediaplayer non consente di selezionare eventuali multi-tracce audio presenti nel file (ad esempio italiano + inglese all’interno di un MKV), ma se vi servisse farlo, la problematica è facilmente ovviabile affidandosi a un player di terze parti scaricabile dall’App Store (come Nova Player, ad esempio, che vi consiglio). Per quanto riguarda, infine, la gestione delle cadenze, l’elettronica riproduce sempre tutti i contenuti a 60Hz, con il pull-down che viene comunque gestito abbastanza bene.


La serie F2 di Xiaomi è senza dubbio una piacevole novità per tutti coloro che sono alla ricerca di una TV “economica”, 4K, HDR, con una buona dotazione e soprattutto completa di un’interfaccia Smart TV veloce, intuitiva e ricca di App e funzionalità come si è dimostrata in questi anni la Fire TV di Amazon.

Il pannello in sé ha indubbiamente i suoi limiti, però è anche vero che nella sua fascia di prezzo le prestazioni son queste un po’ per tutti. L’importante è esserne consapevoli e magari questo modello da 43 pollici può tornare utile anche come grande monitor PC 4K in “smart working”, visto che le porte HDMI non mancano.


Che marca e mi Tv?

Xiaomi ha annunciato l'arrivo in Italia della serie Mi TV P1. A comporla sono quattro modelli: 32", 43", 50" e 55". Tutti i pannelli sono LCD retroilluminati a LED con una frequenza di aggiornamento a 50/60 Hz e un angolo i visione di 178°.

Chi produce i TV Xiaomi?

('ʃjaʊmi, cinese: 小米科技; pinyin: Xiǎomǐ Kējì) è un'azienda multinazionale cinese che opera nel campo dell'elettronica di consumo, fondata in Cina nel 2010 da Lei Jun e con sede a Pechino. Xiaomi produce cellulari, app, portatili, dispositivi per la casa, elettronica di consumo e altri prodotti di uso quotidiano.

A cosa serve il Mi TV Stick?

Trasforma la qualunque TV (dotata di ingresso HDMI) in un Android TV, All'interno della confezione si trova la chiavetta, un alimentatore con cavo USB, una comoda prolunga HDMI e il telecomando, mancano le pile (ne servono 2 di tipo AAA).

Cosa è il PatchWall?

Patchwall è un sistema modulare di pannelli pensato per il settore Contract, che permette di delimitare e valorizzare gli spazi outdoor dedicati alla collettività.