Verrà la morte e avrà i tuoi occhi è una poesia di Cesare Pavese, ma è anche il titolo della raccolta omonima nella quale venne pubblicata, postuma, nel 1951. Scopriamo insieme testo, parafrasi e analisi di questa poesia il cui testo è incentrato sul tema di un amore deluso e che è ispirata a un’esperienza personale dell’autore. Show La raccolta di poesie Verrà la morte e avrà i tuoi occhi è stata pubblicata nel 1951 a seguito del suicidio di Cesare Pavese. La poesia racconta ed esprime il dolore scaturito dalla delusione amorosa patita dal poeta per l’attrice americana Constance Dowling. La raccolta di poesie comprende dieci componimenti, di cui otto in italiano e due in inglese. Le poesie sono state tutte scritte tra l’11 marzo e il 10 aprile del 1950 a Torino. Furono ritrovate tutte tra le sue carte dell’autore dopo la sua morte. Scopriamo insieme testo e analisi della poesia Verrà la morte e avrà i tuoi occhi. Verrà la morte e avrà i tuoi occhi: testo e parafrasi
Parafrasi La morte ha uno sguardo per ciascuno. Verrà la morte e avrà i tuoi occhi. Sarà come interrompere una vizio, come vedere e riconoscere nello specchio un viso morto che riemerge, come ascoltare una voce
che non ha suono, una bocca sigillata. Analisi della poesiaLa poesia è composta da due strofe libere di versi novenari (in tutto diciannove). Come anticipato, la poesia è dedicata all’attrice americana Constance Dowling, che non ricambiava l’amore del poeta. Nella poesia è forte il contrasto tra la vista e l’udito. Da un lato si trova la vista, gli occhi, il mondo degli sguardi, la comunicazione non verbale; dall’altro troviamo invece le orecchie sempre sorde e le grida sempre mute: l’unica cosa ascoltabile è un profondo silenzio, in cui le urla sono taciute, le labbra sigillate, la comunicazione impossibile (l’incomunicabilità è un tema tipico della letteratura novecentesca). Entrambe le strofe infine si concludono con un’altra estensione della morte: quella della speranza. Nella prima strofa infatti il poeta sottolinea come la speranza, che dà la vita, sia a conti fatti soltanto un’illusione priva potere salvifico. Nella seconda, con il verso conclusivo "Scenderemo nel gorgo muti", Pavese sembra voler esprimere l’inesorabilità della
solitudine e dell’oblio. Verrà la morte e avrà i tuoi occhi: le figure retoriche del componimentoI diciannove versi che compongono questa poesia sono scanditi da numerose figure retoriche. Ecco le principali:
Conoscevate questa poesia di Cesare Pavese? Fatecelo sapere nei commenti, vi aspettiamo! Cosa significa Verrà la morte e avrà i tuoi occhi?Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, che riporta la data del 22 marzo 1950, evidenzia molto bene queste caratteristiche: il testo sviluppa infatti una breve e impietosa riflessione del poeta sulla fine di un amore che chiude ogni speranza sul futuro, quasi prefigurando il suicidio dell'io poetico.
Che sei la vita e sei il nulla?che sei la vita e sei il nulla. Per tutti la morte ha uno sguardo. Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
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