Differenza tra prosecco dry e extra dry

Gli spumanti e i prosecchi non sono tutti uguali. Probabilmente durante l’acquisto di una bottiglia ti sarà capitato di leggere in etichetta il termine Extra Dry e di non sapere la differenza che c’è con un Prosecco Dry, Brut ed Extra Brut; alla fine hai preso la prima bottiglia che ti è capitata sotto gli occhi per poi scoprire una volta aperta che non era quello che ti aspettavi.

Chiariamo perciò il significato di Extra Dry e delle altre espressioni con cui viene classificato il Prosecco o lo Spumante così da saper scegliere quello giusto per brindare e festeggiare durante i momenti di festa o conviviali. Scopriremo anche gli abbinamenti ideali con i cibi, perché c’è un vino adatto ad ogni momento della giornata e occasione.

  • La classificazione
  • Extra Dry: significato e caratteristiche
  • Cosa vuol dire Dry?
  • Brut: significato
  • Cosa significa Extra Brut?
  • Cosa indica il Millesimato?

La classificazione

Le diciture Dry, Extra Dry, Brut ed Extra Brut indicano il residuo zuccherino, cioè la quantità di zucchero presente in bottiglia. Già dall’etichetta quindi siamo in grado di sapere se il vino che abbiamo davanti è più secco o più morbido e dolce. La traduzione letterale però potrebbe trarre in inganno e creare confusione. Infatti, “Dry” che significa secco, asciutto, ed “Extra Dry” significato letterale che si traduce con molto secco in realtà indicano l’opposto. Facciamo chiarezza.

Extra Dry: significato e caratteristiche

Come abbiamo detto, le classificazioni indicano una diversa percentuale di zucchero presente in ogni litro di vino. Il Prosecco Extra Dry, significato che potrebbe fuorviare, indica un vino amabile, dal sapore dolce e morbido, dal colore paglierino pallido e dal perlage persistente e delicato.

Ha un residuo zuccherino che va dai 12 ai 17 grammi per litro, è meno dolce rispetto al Dry. È ideale per l’aperitivo o per accompagnare cibi delicati come carni bianche e formaggi freschi insieme a marmellate e miele. Ecco le differenze con le altre diciture.

Cosa vuol dire Dry?

Il termine rappresenta un prosecco o spumante che regala una sensazione di dolcezza al palato, con un residuo zuccherino che va dai 17 ai 32 grammi per litro, il vino più dolce. Presenta note fruttate come la pesca bianca, la mela verde, gli agrumi e si serve ben freddo per mitigarne la dolcezza. Si presta ad essere abbinato a qualche piatto aromatico della cucina fusion, per esempio a piatti etnici piccanti, o ad antipasti di gamberetti freschi, carpacci di pesce e a dolci a pasta secca.

Brut: significato

Il Prosecco Brut è la versione più secca e quindi con un residuo zuccherino più basso (meno di 12 grammi di zucchero per litro). È leggermente fruttato e lievemente più acidolo, pur mantenendo un sapore pieno e un gusto deciso. È un vino molto versatile, i migliori abbinamenti sono con antipasti delicati, primi piatti di pasta e risotti dai condimenti leggeri, verdure, formaggi freschi o di media stagionatura. Da provare con una frittura di pesce.

È sempre un buon momento per concedersi un calice di Cáralis delle Cantine di Dolianova, uno spumante Brut, 100% Vermentino, ottimo come aperitivo, accompagna cruditè di ostriche, gamberi e scampi.

Cosa significa Extra Brut?

L’Extra Brut ha un residuo zuccherino che va da 0 a 6 grammi per litro, al palato è asciutto con spiccate note acidule, perfetto per accompagnare l’intero pasto. Può accompagnare anche i primi piatti a base di pesce o dal sapore delicato, i crostacei e carne bianca.

Cosa indica il Millesimato?

Infine, citiamo anche il Millesimato che indica un vino ottenuto per almeno l’85% con uva raccolta e vendemmiata nella stessa annata. Il millesimo è l’annata della vendemmia che troviamo indicata nell’etichetta del vino.

Ora che sapete il significato di Extra Dry e delle altre varianti del mondo delle bollicine sarete in grado di scegliere la bottiglia giusta in base al proprio gusto o necessità di abbinamento.

E’ un dato di fatto: rimanere a casa h 24, tra faccende quotidiane e smartworking, non fa che farci desiderare il momento dell’aperitivo per dedicarci al relax e alle videochiamate con parenti e amici. Immancabile accompagnatore di questo momento è, per molti, un bicchiere di brioso prosecco.

Ma chi di voi non si è ritrovato, una volta scelto di acquistare un prosecco, a dover decidere tra Extra dry, Brut, Dry? Facciamo, quindi, un po’ di chiarezza sul significato di questi termini per agevolare il vostro acquisto.
La differenza è più semplice di quanto ci si aspetti: tali denominazioni indicano, infatti, soltanto la diversa quantità di zucchero presente.
Questo dato si rivela importantissimo in quanto ci suggerisce quando e come consumare quel vino: l’essere secco piuttosto che dolce ne condiziona l’occasione di utilizzo.

Il  Prosecco Brut è la categoria che contiene meno zucchero, presenta infatti meno di 12 grammi di zucchero per litro.

Il sapore è pieno, leggermente acidulo e lievemente fruttato: risulta quindi ideale per un pasto.
In virtù del suo gusto intenso è un ottimo accompagnamento per tutti i tipi di antipasti, primi piatti di pasta, riso e risotti, carni bianche, pesce e formaggi freschi e di media stagionatura.

Differenza tra prosecco dry e extra dry

Il prosecco Extradry, dal nome ingannevole, ha un residuo zuccherino che varia tra i 12 e i 17 grammi per litro. Il sapore è più morbido rispetto ai Brut.
E’ ideale da gustare come aperitivo e in accompagnamento per tutti i cibi delicati e le carni bianche.

Il Prosecco Dry comprende il prosecco più dolce, con un residuo di zucchero tra i 17 e i 32 grammi per litro.

Non è abbastanza dolce per accompagnare un dessert, ma ottimo per la frutta e frutti di mare; ottimo con le cozze!

Differenza tra prosecco dry e extra dry

E’ tuttavia da annotare che la differenza tra le tre categorie di prosecchi è davvero minima, mentre l’evoluzione dei gusti dei consumatori sta virando verso gusti secchi, ritenuti più mascolini, a discapito dei gusti dolci o morbidi, ritenuti troppo delicati e femminili.

E’ inoltre essenziale sapere con quale tipo di prosecco ci stiamo rapportando; tradizioni e caratteristiche restano inclassificabili, specifiche e tipiche ogni vino e territorio.

I metodi di lavorazione, produzione e affinamento infine, determinano il risultato finale del prodotto.
Un metodo di produzione naturale e biologico risulta premiante sotto tutti i punti di vista.

Ora che il prosecco ha per voi meno segreti, non resta che passare il testimone e lasciare a voi la scelta! 

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Che differenza c'è tra prosecco e Extra Dry?

Il termine Extra Dry può trarre in inganno, perchè in inglese significa secco e asciutto, ma in realtà questo tipo di Prosecco è amabile. Leggermente più morbido rispetto al Brut, ha un residuo zuccherino che varia tra i 12 e i 17 grammi per litro.

Cosa significa Extra Dry del prosecco?

La classificazione “Dry” in etichetta identifica la tipologia di prosecco o spumante in grado di regalare una piacevole sensazione di “dolcezza” al palato, con un residuo zuccherino che va dai 17 ai 32 grammi per litro.

Quando si beve il Prosecco Extra Dry?

Il Prosecco EXTRA DRY riscuote più successo come aperitivo perché il suo boccato è più morbido. Se volessimo accompagnarlo a qualche pietanza a tavola sarebbero formaggi freschi o carni bianche. Ottimo anche in abbinamento a crostacei.

Che gusto è Extra Dry?

L'Extra Dry ha un perlage fine e persistente, di colore paglierino scarico, il suo gusto è armonico, sapido e leggermente acidulo. Questo vino è ideale da gustare come aperitivo, ma anche in accompagnamento a pietanze delicate come carni bianche e pesce.