Si racconta che il principe di condè

"Lo ammetto. L'emozione non manca a salire di nuovo al Nazareno, più di sette anni dopo. #iocisonoPD. Ci vediamo alle 11.45", scrive su Twitter Enrico Letta, pubblicando due selfie che lo ritraggono davanti alla sede e poi dentro l'ascensore del Nazareno, dove non metteva piede dal 2014, quando vi entrò per una riunione della direzione, prima che il partito decidesse di sostituirlo alla presidenza del Consiglio.

Lo ammetto. L’emozione non manca a salire di nuovo al Nazareno, più di sette anni dopo. #iocisonoPD. Ci vediamo alle 11.45 sulla pagina Facebook del PD e di ⁦@immaginaweb⁩ pic.twitter.com/IEwdGM8zAX

— Enrico Letta (@EnricoLetta) March 14, 2021

Entrando nella sede del Pd ha anche scherzato con i giornalisti: "Ho dormito come il principe di Condé". Letta cita Alessandro Manzoni per rassicurare chi lo immagina agitato o nervoso per l'elezione.

"Si racconta che il principe di Condé dormì profondamente la notte avanti la giornata di Rocroi", scriveva Manzoni nel secondo capitolo dei Promessi sposi, ricordando la figura del nobile francese subito prima della battaglia che determinò l'egemonia francese sugli spagnoli nel 1643 grazie a una strategica vittoria sulla micidiale Armata delle Fiandre. "In primo luogo, era molto affaticato; secondariamente aveva già date tutte le disposizioni necessarie, e stabilito ciò che dovesse fare, la mattina" scrive Manzoni per spiegare il giusto sonno del principe, in palese contrasto con la nottataccia di don Abbondio dopo la visita dei Bravi: "Don Abbondio invece non sapeva altro ancora se non che l'indomani sarebbe giorno di battaglia; quindi una gran parte della notte fu spesa in consulte angosciose", si legge.

Studiato da tutti gli strateghi militari, ricordato da Alexandre Dumas, popolare ai suoi tempi come il Grand Condé, il principe fu decisivo per far vincere alla Francia la Guerra dei Trent'anni.

Don Abbondio, invece, passò una notte angosciosa.

E se fosse vissuto oggi, nell’epoca di internet e dei cellulari? …probabilmente sarebbe stato con le occhiaie la mattina dopo, perché avrebbe trascorso l’intera nottata cercando su Google: “Come fa un prete a rimandare un matrimonio?”

Così, soltanto al mattino sarebbe in ogni caso riuscito a prender sonno, come molti di noi fanno, vittime ignare di onde elettromagnetiche e di siti, in un modo o nell’altro, porno. E’ veramente possibile, circa cinquecento anni dopo, comprendere appieno le dinamiche sottese ai Promessi sposi? Questa è l’età in cui l’ideale dell’amore rischia di diventare astratto, il sentimento diventa un lusso, le virtù cortesi sembrano ai nostri adolescenti una barzelletta, la mercificazione del corpo va a scapito delle relazioni autentiche, è l’età dell’apice del baumaniano amore liquido.

C’è davvero, ahimè, di che fare incubi, come il nostro povero curato. Ci resta forse allora la possibilità di farne una trasposizione in chiave modernironica, a suon di schioppettate, per ridere di quanto siamo super connessi e nello stesso tempo privi di purezza mondelliana. Sennò, non ci resta che piangere, disse qualcuno.

Lorenzo, o come il suo nickname era conosciuto da tutti, Renzox08 (ndr: Renzo esiste già! prova con Renzotrottolino o Renzo001), trepidante per le imminenti nozze, aveva tempestato il curato di vocali su WhatsApp; a parte che quando lo venne a sapere la banda di menestrelli del luogo, ne trasse ispirazione per una ballata che sarebbe diventata il tormentone dell’estate del lago di Como – eeeee ti mando un vocale – di dieci minuti – soltanto per dirti – quanto sono felice !!! – il giovane si era infuriato perché il Don aveva visualizzato, ma non aveva risposto.

Era di carattere un po’ irruento, anche perché, per evitare il precariato come filatore di seta, si era ritrovato dipendente di una grossa ditta di negozi cinesi, dopo che la multinazionale della sua famiglia aveva dovuto invece trasferirsi insieme a tutti i call center che rispondono dall’Albania.

Comparve davanti a Don Abbondio in gran gala con penne di vario colore al cappello, fino a che non fu raggiunto, bel bello, alle spalle, di sorpresa, con rischio infarto, da Enzo Miccio, che voleva reclutarlo per il programma Ma come ti vesti? Riuscito a tirargli in testa i due capponi che gli sarebbero serviti qualche capitolo più tardi, eccoci: Renzox08 arriva finalmente dal curato, che però gli comincia a parlare come Luca Giurato. Il giovane, irritato, lo minaccia di portarlo davanti a Rita dalla Chiesa. “No! Con tutti questi guai che già sta passando il vescovato!” – sudava, il pelato. “Ma, figliuolo, che vi è passato per la testa di sposarvi? Di ‘sti tempi? Che per un matrimonio dovete spendere una barca di soldi! Mettici per ogni invitato almeno 90 euro a testa; per non parlare poi se nel menu vuoi il sushi, che si usa tanto. Ma non era megliceddu un’unione civile, che ti impegna meno e fai pure la tua figura? Ad ogni modo, pure per quella, rimandiamo.”

Renzox08, avvilito, risale in macchina e, appena messo in moto, com’è d’uopo oggigiorno, per guidare meglio, subito su Facebook gli va il dito. Gli occhi gli cadono su un post di Perpetua: hashtag #non è colpa del prete. Turbato e perplesso, assalito dal dubbio, ripiomba dal Don, chiedendo spiegazioni su quello strano tag. Spaventato dalla possibilità di avere un nuovo hater sul proprio profilo, il Don fa finalmente il nome di Rodrighini. E’ lui che impedisce il matrimonio, dice che al massimo se ne dovrebbe fare carico l’Unione europea, se ci tengono proprio.

Renzox08 lo cerca su Twitter, pronto a stalkerizzarlo, bannarlo, trollarlo, fino al piano ultimo, scellerato, di mandarlo dalla D’Urso, fino a che le sue bieche fantasie vengono attraversate dal dolce pensiero di Luciah. La raggiunge a casa, la fa chiamare da un postino di C’è posta per te e, con la scusa di aprire la busta, la fa scendere sotto. “Luciah! Dimmi la verità, lo sapevi pure tu che tutta quella faccenda dell’Accademia della Crusca era una bufala?!?” – “Caspiterina!” si lasciò sfuggire di bocca la signorina. “Dunque sapevi tutto! Ora non possiamo più dire che USCIAMO A SPOSARCI!” – “Lanciamo un appello sui social. Qualcuno ci aiuterà.”

Firma pure tu questa petizione. Riusciranno i nostri eroi a far la franca? O sarà la franca…?

Si racconta che il principe di condè

Pubblicato da francamor

tra seria e faceta, tra lavoro ed estate, tra sostegno e necessità di essere sostenuta, la rubrica che fa - la - franca https://images.dmca.com/Badges/DMCABadgeHelper.min.js Mostra tutti gli articoli di francamor

Pubblicato 3 febbraio 20193 febbraio 2019