Si possono mangiare le vongole in allattamento

Durante l'allattamento la donna può seguire il suo regime alimentare abituale purché abbia una dieta varia e bilanciata, ricca di alimenti di origine vegetale come legumi, frutta e verdura e fonti proteiche sia animali sia vegetali. Per la mamma che allatta non è necessaria nessuna dieta specifica. È sufficiente adottare qualche precauzione nella scelta dei cibi e seguire qualche piccolo consiglio pratico.
Alla dieta abituale della mamma vanno aggiunte:

  • Nei primi sei mesi circa 500 Kcal e 17 grammi di proteine in più al giorno;
  • Nei secondi tre mesi 11 grammi di proteine in più al giorno.

Questi apporti aggiuntivi possono essere forniti con un incremento delle porzioni di primo e secondo piatto e l'aggiunta di uno spuntino a base per esempio di latte, yogurt, formaggio o frutta secca.
La mamma che allatta, inoltre, deve bere almeno 2-3 litri di acqua al giorno (possibilmente oligominerale, povera di sodio, e con una concentrazione di nitrati che non deve superare i 10 mg/l) o altri liquidi (come brodi vegetali o di carne sgrassata, spremute o estratti di frutta fresca, latte, etc.).
È importante inoltre condurre uno stile di vita sano (quindi movimento soprattutto all'aria aperta), in quanto il movimento, insieme alle indicazioni dietetiche, favorisce la corretta nutrizione del lattante e impedisce alla madre di acquisire un surplus di peso.
Quando le abitudini alimentari sono scorrette, la gravidanza e l'allattamento possono rappresentare situazioni a rischio per la possibile insorgenza o aggravamento di condizioni come sovrappeso, obesità, diabete, malattie cardiovascolari, ipertensione o disturbi dell'apparato gastrointestinale.

Durante l'allattamento la mamma dovrebbe evitare le bevande alcoliche non deve fumare. Sono tollerati 1 bicchiere di vino o una lattina di birra, facendo però attenzione ad aspettare 3-4 ore prima della poppata. È bene evitare di bere più di 2 tazzine di caffè al giorno, preferibilmente lontano dalla poppata.

Per la cura e la prevenzione della stipsi la mamma deve assumere un'adeguata quantità di fibre: la razione giornaliera raccomandata è di 30-35 g/die (è importante garantire almeno 25g/die).
Questo valore viene raggiunto grazie a una dieta varia della quale fanno parte, nel giusto equilibrio, cereali integrali, ortaggi, legumi, verdura e frutta fresca.
In questo modo, vengono garantiti, oltre a un adeguato apporto di fibre alimentari anche altri importanti nutrienti (proteine, alcune vitamine, minerali e acqua). Gli apporti naturali di tutti questi elementi sono sempre preferibili alla supplementazione con preparati industriali e farmaceutici.

Magnifico tesoro del mare, le vongole sono un prodotto gustoso e saporito, sempre presenti sulle tavole degli intenditori. Si caratterizzano anche per la loro versatilità, dal momento che vengono proposte nei menù dei ristoranti più raffinati e delle trattorie più pittoresche: il motivo è che si prestano bene a una miriade di piatti diversi tra loro, che siano tipici della tradizione o innovativi.

La vongola è un mollusco bivalve di un colore che può variare dal bianco al grigio, o al marrone: in natura ne esistono circa 200 tipologie, che vivono per lo più nel Mar Mediterraneo, Mar Egeo, Mar Nero e Oceano Atlantico Nord Orientale.

Una vera delizia per il palato, ma talvolta al centro di una domanda che riguarda le donne in dolce attesa: vediamo se le vongole in gravidanza o in caso di particolari patologie possono essere consumate e in quale modalità.

Le vongole: valori nutrizionali e benefici

Si possono mangiare le vongole in allattamento
Le vongole contengono molte sostanze preziose come proteine e minerali (per esempio calcio e potassio). Vediamo insieme quali sono i valori nutrizionali medi per 100 grammi di questo alimento:

  • 83 grammi di acqua
  • 10 grammi di proteine
  • 2,5 grammi di lipidi
  • 2 grammi di zuccheri
  • 2 grammi di carboidrati disponibili (zuccheri e amido che possono essere usati dalle cellule per il metabolismo energetico) 
  • 1.200 mg di sodio
  • 630 mg di potassio
  • 92 mg di calcio
  • quantità variabili di ferro e magnesio
  • quantità variabili di vitamina B6, vitamina A e vitamina C

Per un totale di 72 calorie abbiamo una maggioranza di proteine, seguite da lipidi e carboidrati; i minerali, di cui sono ricche, sono utilissimi per mantenere sotto controllo la pressione sanguigna e il bilancio idrico, ma anche per regolare l’attività cardiaca e il sistema neuromuscolare. Dal momento che il loro apporto calorico è limitato, anche su questo fronte sono delle valide alleate della dieta.

Consigli sul consumo delle vongole

Si possono mangiare le vongole in allattamento
La quantità importante di vitamine come B6, A, D e K ne fanno un alimento prezioso sotto tantissimi punti di vita. Allo stesso tempo, per la notevole presenza di sodio, il consumo delle vongole è meno indicato in caso di problemi renali. 

Le vongole in gravidanza, vi chiederete, si possono mangiare? La risposta è che non esistono vere e proprie controindicazioni, ma è importante verificarne sempre la provenienza per ridurre al minimo il rischio di contaminazioni o tossicità dovute all’acqua da cui provengono. Per questo, infatti, esistono i centri di depurazione come Ittica Buonocore: per assicurare la completa bontà e qualità del prodotto, depurato da qualsiasi tossina.

Le vongole non hanno un apparato digerente e svolgono una sorta di funzione di filtro che trattiene alcune impurità marine: per questo le vongole cotte in gravidanza sono la soluzione migliore, dopo un’accurata pulizia della conchiglia, e la cottura deve essere eseguita con attenzione fino al termine.

Mangiare vongole in gravidanza può essere una fonte importante di elementi utili alla mamma e al bambino: l’acido folico, che aiuta lo sviluppo neurologico fetale, per esempio, è contenuto in grandi quantità in questo mollusco; anche la vitamina A e il ferro sono veramente preziosi nel corso della gravidanza. Durante l’allattamento, invece, è sconsigliato il consumo di vongole in quanto causa di possibili intolleranze: insomma, nei primi mesi o anni di età, è bene consultare il pediatra per avere un quadro alimentare completo e sicuro per il bambino.

Accorgimenti per il consumo di vongole in gravidanza

Si possono mangiare le vongole in allattamento
Questo prodotto del mare, leggero e altamente digeribile è un prezioso alleato in moltissime diete proprio per questo motivo e per i nutrimenti di cui abbiamo parlato sopra. Vediamo ora qualche consiglio che permetta alle donne in gravidanza di consumare serenamente – seppure moderatamente –  questo alimento squisito.

Limone? Meglio di no: anche se il consumo di vongole crude con qualche goccia di limone è una vera leccornia, è bene evitare nel caso di donne incinte. Da solo non riesce infatti a disinfettare completamente il mollusco.

Dopo averne controllato la provenienza, guardate che le valve siano ben chiuse e che l’odore sia quello tipico del mare, salmastro ma non sgradevole: pulite bene la conchiglia in modo che non ci siano impurità evidenti, sabbia o altri microrganismi che possano intaccare la preparazione del piatto. Dopo averle lavate energicamente sotto l’acqua corrente e spazzolate, procedete con la cottura: l’ideale è farle bollire fino a quando non si sono schiuse tutte le vongole. Sebbene la semplice scottatura in padella sia il metodo di cottura più usato, e anche quello valido in condizioni normali, non è consigliabile nei mesi di gravidanza proprio perché occorre scongiurare ogni rischio di contaminazione.

Nella maggior parte dei casi le vongole devono passare per un centro di depurazione per raggiungere uno standard igienico approvato dalla legge comunitaria, come avviene per il Centro Depurazione e Spedizione Ittica Buonocore: qui la qualità dei molluschi è controllata e tracciata per permettere un consumo sereno e consapevole per tutti.

Consigliamo di rivolgersi al proprio ginecologo di fiducia per indicazioni sul consumo di vongole in gravidanza

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