Dove vedere fenicotteri rosa delta del po

Valle Dindona

L’area conosciuta come Valle Dindona è un’ansa golenale di 10 ettari che si trova lungo il Po di Goro, tra l’abitato di Goro e quello di Gorino Ferrarese. Si raggiunge a piedi o in bicicletta lungo la ciclabile sull’argine destro del Po di Goro. In auto si può arrivare percorrendo la strada provinciale che da Goro porta a Gorino Ferrarese, girando a sinistra dopo 3 km da Goro, in Via Vallazza. Una volta giunti alla fine della via si prosegue a piedi salendo sull’argine con vista sulla golena.

La vegetazione che vi si trova è quella tipica ripariale formata da Salice e Pioppo, con ampi canneti. Sugli alberi si insedia in primavera un’interessante garzaia, una piccola città degli aironi dove nel medesimo albero nidificano abitualmente specie diverse di Ardeidi. Questa garzaia è diventata particolarmente interessante in quanto da alcuni anni agli aironi si è unito anche il Cormorano. Gli aironi nidificanti sono: Airone cenerino, Airone guardabuoi, Airone rosso, Garzetta, Nitticora e Sgarza ciuffetto. Dall’alto dell’argine, dalla parte opposta della golena, si possono osservare le campagne coltivate a risaia, dove non è difficile avvistare la Volpoca, la Folaga, il Cavaliere d’Italia; frequente anche l’Albanella minore.

Caratteristiche

  • Possibilità di avvistare più di 30 specieBuona agibilità anche in caso di pioggia

Modalità di fruizione

  • Area accessibile tutto l’anno
  • Orario consigliato: tutto il giorno
  • Durata: minimo due ore
  • Percorso praticabile dai disabili partendo da Goro (Via Vincenzo Monti)

Servizi

  • Parcheggio a Goro e Gorino
  • Area pic-nic a Goro e Gorino
  • Noleggio biciclette a Goro e Gorino (zona porto)
  • Escursioni con operatori della zona in barca e motonave
  • Visite guidate su prenotazione

Sacca di Goro

La Sacca di Goro è un’ampia laguna racchiusa tra il Po di Goro e il Po di Volano, raggiungibile dalle strade che conducono a Goro e Gorino Ferrarese. Si estende per circa 3.000 ettari ed è conosciuta per la produzione di molluschi, in particolar modo vongole, che trovano nei fondali della sacca il luogo ideale per accrescersi e svilupparsi. Una parte della sacca, denominata Valli di Gorino, comprende zone di oasi ad alta naturalità, con canneti e barene. La zona confinante con il mare è delimitata da una lunga striscia di sabbia localmente chiamata “scanno” meglio conosciuta come “Isola dell’amore”, i birder invece amano definirla “l’isola dei limosi” per via delle migliaia di Limicoli che lì si fermano per lo svernamento.

Nonostante l’elevata frequentazione dell’uomo per le attività di pesca, numerose sono le specie presenti avvistabili durante tutto l’anno, in un continuo avvicendarsi di partenze e arrivi. In inverno le acque della sacca si popolano di vari stormi di anatre, numerosissimo lo Svasso piccolo, facile anche l’avvistamento di qualche Smergo minore. Nelle barene si possono osservare diversi Limicoli tra cui Chiurlo maggiore e Chiurlo piccolo, Voltapietre e poi ancora Piovanello pancianera, Pivieressa e Pittima minore. Con il cambio di stagione variano anche le specie, arrivano infatti l’Airone rosso, la Sterna comune, il Fratino, il Fraticello, l’Avocetta, il Cavaliere d’Italia e la Beccaccia di mare. La Sacca di Goro si visita principalmente in barca, approfittando delle varie escursioni organizzate dagli operatori della zona, ci si può in ogni caso divertire anche da terra. I porti di Goro e Gorino sono collegati da una strada che segue l’argine, sulla quale vige un divieto di accesso alle auto, ma ci si può tranquillamente inoltrare a piedi.

Nella Valle di Gorino, nei pressi del Faro, è stata collocata una torretta di osservazione per il birdwatching, all'interno di un'area in cui erano già stati fatti progetti a favore di un’utenza eco turistica con l’installazione di arredi, cartellonistiche informative, piccoli ponticelli, capanni e pontili per l’attracco di piccole imbarcazioni, in modo da dare continuità alla volontà di valorizzare le  aree naturalistiche ricche di biodiversità e di avifauna.

Caratteristiche

  • Possibilità di avvistare oltre 50 specie
  • Punto di osservazione alla “Lanterna vecchia”
  • Buona agibilità, possibile presenza di fango nei periodi di pioggia

Modalità di Fruizione

  • Area accessibile tutto l’anno
  • Orario consigliato: in barca tutto il giorno, dall’argine, al primo mattino e al tardo pomeriggio
  • Durata: minimo tre ore
  • Percorso libero lungo l’argine della Sacca da Goro a Gorino
  • Percorso libero da Gorino fino a “Lanterna vecchia” (non accessibile ai disabili)

Servizi

  • Parcheggio a Goro e Gorino
  • Area pic-nic a Goro e Gorino
  • Noleggio biciclette a Goro e Gorino (zona porto)
  • Escursioni con operatori della zona in barca e motonave
  • Visite guidate su prenotazione

Riserva Naturale Gran Bosco della Mesola

Situato tra i comuni di Mesola, Goro e Codigoro, la Riserva Naturale Gran Bosco della Mesola si estende su di un’area di 1058 ettari. Per via delle caratteristiche fisiche del terreno (piccole dune e depressioni infradunali) nel bosco sono presenti diverse tipologie di piante che variano dalle termofile come il Leccio, alle igrofile, quali il Pioppo e il Frassino, mentre tra i due ambienti si posizionano le piante cosiddette mesofile, rappresentate dalla Farnia. Si trovano tre percorsi di diverse lunghezze, che variano dall’una alle tre ore di percorrenza lungo i quali si possono osservare i discendenti dell’antica popolazione di Cervo nobile (noto anche come Cervo delle dune), oggi affiancati da numerosi Daini, specie di recente introduzione. Interessante anche la Testuggine di palude che si può facilmente osservare lungo i canali che attraversano il bosco. Molto comune anche la Testuggine terrestre, oggetto di un programma di protezione.

L’avifauna è rappresentata da vari tipi di Silvidi come la Cinciarella, la Cinciallegra, la Capinera, l’Usignolo, il Rampichino, il Rigogolo e il Frosone, solo per citarne alcuni. Sono presenti poi il Picchio rosso e il Picchio verde, l’Upupa e una numerosa colonia stanziale di Colombaccio. Cinque sono le specie di rapaci notturni che solitamente frequentano il bosco: il Barbagianni, la Civetta, il Gufo comune, l’Allocco e l’Assiolo. Il periodo migliore per visitare il bosco è senza dubbio la primavera, quando il canto degli uccelli raggiunge il massimo della sonorità.

Poco lontano, nell’Oasi di Torre Abate in località Santa Giustina, è stata collocata una torretta di osservazione per il birdwatching, all'interno di un'area in cui erano già stati fatti progetti a favore di un’utenza eco turistica con l’installazione di arredi, cartellonistiche informative, piccoli ponticelli, capanni e pontili per l’attracco di piccole imbarcazioni, in modo da dare continuità alla volontà di valorizzare le  aree naturalistiche ricche di biodiversità e di avifauna.

Caratteristiche

  • Possibilità di avvistare più di 35 specie
  • Buona agibilità, possibile presenza di fango nei periodi di pioggia

Modalità di Fruizione

  • Aperto da marzo a ottobre il martedì, venerdì, sabato e domenica dalle 08.00 alle 18.00 (ore 16.00 orario solare)
  • Orario consigliato: primo mattino e tardo pomeriggio
  • Durata: minimo due ore
  • Accesso a pagamento
  • Alcuni sentieri sono accessibili ai disabili
  • Percorso per non vedenti

Servizi

  • Parcheggio a pagamento
  • Area pic-nic
  • Escursioni guidate nell’area preclusa al pubblico su prenotazione
  • Visite guidate su prenotazione
  • Noleggio biciclette

Lago di Volano

È osservabile dalla strada Acciaioli, che lo separa dalle Valli Bertuzzi, oppure entrando al villaggio turistico che ne occupa la sponda settentrionale, da cui si accede anche alle belle praterie salmastre in cui pascolano cavalli e tori allo stato brado.

Valli Bertuzzi

Le Valli Bertuzzi che comprendono anche Valle Cantone e Valle Nuova, hanno un’estensione di circa 2.000 ettari e sono utilizzate per l’allevamento del pesce. Si raggiungono facilmente dalla S.S. 309 Romea seguendo le indicazioni per il Lido di Volano o per il Lido delle Nazioni. Si prosegue lungo la strada panoramica Acciaioli che li unisce.

Lungo questa strada, all’altezza del Villaggio turistico “Spiaggia Romea”, è presente una torretta che consente una veduta panoramica sulla valle da pesca e spesso da questa capita di osservare numerosi Fenicotteri rosa, che dalle vicine Saline di Comacchio si spostano per alimentarsi. Lungo il canale circondariale della valle è invece facile osservare Folaghe, Morette, Moriglioni, Cigni reali, Cormorani e Marangoni minori. Riveste un certo interesse anche il Lago delle Nazioni, che si trova a Sud-Est dell’Acciaioli dove, in primavera, si possono osservare lo Svasso maggiore e in inverno lo Svasso minore; non è raro osservare anche la Strolaga mezzana o la Pesciaiola. Nel periodo invernale si consiglia una passeggiata che, partendo dal Lido delle Nazioni e arrivando fino al litorale prospiciente Spiaggia Romea, permette di osservare Limicoli e uccelli marini.

Caratteristiche

  • Possibilità di avvistare oltre 50 specie
  • Torretta di avvistamento

Modalità di Fruizione

  • Area accessibile tutto l’anno
  • Orario consigliato: mattino
  • Durata: circa un'ora
  • Libero accesso alla torretta di osservazione
  • Non accessibile ai disabili

Servizi

  • Parcheggio al Lido di Volano o al Lago delle Nazioni

Valle Porticino-Canneviè

L’oasi di Canneviè e Porticino si trova lungo la strada che dalla S.S. 309 Romea porta al Lido di Volano. L’oasi, che ha una superficie di 67 ettari, è un residuo di un’estensione valliva molto più ampia, bonificata a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, è attrezzata con Centro Visite, punto ristoro, ristorante ed un centro congressi.

Il percorso è dotato di capanni e mascheramenti, consente di avvistare durante tutto l’anno una buona varietà di specie, tra cui Totano moro, Volpoca, Beccaccino, Martin pescatore, Fenicottero rosa, Alzavola, Marzaiola, Germano reale e Falco di palude. Partendo dalla stazione di Canneviè, all’inizio del sentiero si trova un capanno di osservazione per una prima panoramica sull’oasi; seguendo il sentiero si raggiunge un secondo capanno posizionato in un’area particolarmente nascosta e preferita dagli uccelli. Qui si possono fare le osservazioni migliori e la caccia fotografica in quanto gli animali spesso si trovano molto vicini. Proseguendo in direzione di Porticino si arriva all’ultimo capanno dove, in primavera, si possono vedere facilmente l’Avocetta e il Cavaliere d’Italia. Interessante anche lo specchio d’acqua limitrofo all’oasi, davanti alla chiesa di Volano, nel quale si possono vedere diversi Limicoli a pochi metri dalla strada.

Caratteristiche

  • Possibilità di avvistare più di 45 specie
  • Punti di osservazione e capanni
  • Buona agibilità anche in caso di pioggia

Modalità di Fruizione

  • Area accessibile tutto l’anno
  • Orario consigliato: primo mattino
  • Durata: minimo due ore
  • Percorso con libero accesso dalla stazione di Canneviè
  • Percorso accessibile ai disabili

Servizi

  • Centro visite, bookshop, punto ristoro, hotel, centro congressi
  • Area pic-nic
  • Parcheggio
  • Visite guidate su prenotazione
  • Noleggio biciclette

Valle Fattibello, Valle Molino, Valle Capre, Valle Spavola

È visibile dalle strade che ne percorrono la base degli argini, salendo sugli stessi per avere una visione panoramica della laguna. Valle Spavola è raggiungibile a piedi dalla salina di Comacchio, percorrendo gli argini verso la stazione Foce, o da stazione Foce verso la salina. Valle Capre si raggiunge addentrandosi nelle carraie che si inoltrano verso l’interno a partire dalla strada Romea. Infine, Valle Molino è visibile dalla strada Romea, oppure dalla strada che, dalla Romea, raggiunge direttamente Comacchio.

Bonifica del Mezzano e di Valle Pega

Immensa distesa di terre coltivate, quest’area agricola era un tempo parte integrante delle Valli di Comacchio sottoposte, dalla seconda metà dell’800 fino ai primi anni del ‘900, ad imponenti opere di bonifica. Non sono presenti centri abitati ed è vietata l’attività venatoria per questo motivo si possono osservare specie particolari e talvolta rare.

Si segnalano ad esempio la Ghiandaia marina, il Gufo di palude, la Pernice di mare, la Gru, senza contare le centinaia di coppie di Fagiani presenti. Notevole è la presenza di Cicogna, frutto di un progetto di reintroduzione, di Pavoncella e di migliaia di oche che si fermano in inverno. Il birdwatching si pratica essenzialmente in auto seguendo le poche strade asfaltate che attraversano la campagna da Est ad Ovest e da Nord a Sud, osservando nei fossati, nei campi intorno e sui cavi della rete elettrica o della linea telefonica dove spesso si posano Rapaci come il Lodolaio, il Gheppio e lo Smeriglio.

Caratteristiche

  • Possibilità di avvistare oltre 45 specie
  • Buona agibilità anche in caso di pioggia

Modalità di Fruizione

  • Area accessibile tutto l’anno
  • Orario consigliato: tutto il giorno
  • Durata: minimo due ore
  • Percorso accessibile ai disabili

Quando ci sono i fenicotteri sul Delta del Po?

Le stagioni migliori per avvistare i fenicotteri sono la primavera e l'estate, quelle in cui nidificano.

Dove sono i fenicotteri sul Delta del Po?

L'isola di Albarella sorge nel cuore del Parco regionale del Delta del Po, tra valli e lagune decretate patrimonio Unesco dal 2015. Un territorio genuino e autentico, dove hanno trovato dimora oltre 350 specie di uccelli selvatici tra cui gli spettacolari fenicotteri rosa, sospeso tra fiume, mare e laguna.

Dove si vedono i fenicotteri rosa a Comacchio?

Se alla barca preferisci le gambe, puoi visitare la salina di Comacchio a piedi lungo i sentieri che si snodano nei 600 ettari di canali e specchi d'acqua, accessibili da marzo a ottobre e che ospitano circa 400 esemplari di fenicotteri rosa.

In che periodo si vedono i fenicotteri?

Uno dei periodi dell'anno più emozionanti in cui osservare i fenicotteri rosa in Sardegna sono le prime settimane di giugno, quando questi bellissimi volatili decidono di fermarsi a nidificare tingendo di rosa l'intera area.